Lisa/Liza – Desert of Youth

lisaliza_desertofyouthGiulia Belluso per TRISTE©

“Giulia soffia sulle candeline ed esprimi un desiderio”

Il giorno del mio compleanno è per me un giorno di contemplazione, uno di quei giorni in cui medito quasi inevitabilmente su gran parte del mio passato: le decisioni prese, le complicate (quanto inutili) incazzature con me stessa, gli amori impossibili e gli amici di una vita.

Nelle mie riflessioni immagino uno scenario essenziale e solitario, in cui molti dei sentimenti che ho provato prendono forma e volto di persone a me familiari. Il mio passato è fatto di emozioni contrastanti, molto sofferto, non poco tortuoso, ed io che non amo troppo parlarne, continuo a contemplarlo nell’intimità della mia stanza, grazie ad un sottofondo di melodie come quelle di Lisa/Liza.

Liza Victoria, in arte Lisa/Liza, proviene dalla Portland (meno nota musicalmente) del Maine meridionale. Questa superba brunetta dalla voce ipnotica, spettrale, algida e calda allo stesso tempo, ha da poco pubblicato grazie alla Orindal Records di Chicago (sempre più nota, grazie ad un edizione limitata di vinili e cassette di artisti amatoriali che sono soliti registrare nell’intimità della propria dimora) l’LP Deserts of Youth.

Questo affascinante e suggestivo album si compone di sette tracce dal sapore psych-folk, che, incise in casa della stessa Liza, suonano intime e minimali. Deserts Of Youth, perfetta colonna sonora di benvenuto all’autunno, lascia che la malinconia del passato si scorga attraverso il fogliame ingiallito e gli ambrati sentieri della stagione.

Il talento di Liza è cristallino, la sua voce genuina e delicata crea una sorta di incantesimo sobrio, e i dolci suoni di chitarra acustica adornano perfettamente i testi poetici propri di quella antica magia solita delle ballads più sconsolate.

Il singolo che lancia il disco è Century Woods, traccia dalle mille sfaccettature, che lentamente fa percorrere i sentieri delle foreste in avvizzimento, tra i delicati e spettrali lirismi della suadente voce di Liza e un fingerpinking deciso e asciutto.

Si continua con Wander (giro di boa dell’album), traccia che incapsula la sottile intensità del disco, mostrando che non è necessario alzare la voce per trasmettere un messaggio, ma che anche le canzoni imperscrutabili possono essere cariche di un’energia ardente.

Il disco si conclude con la title track Deserts of Youth, ancora una volta composta da uno scenario accattivante, sconfinando in un fantastico crepuscolo. Liza focalizza la propria poetica sui momenti del passato che rimangono ancorati in noi, scavando dentro il nostro essere attraverso luoghi di meditazione malinconica e riuscendo così ad affrontare il passato “faccia a faccia”, con un senso di appartenenza, invece che di abbandono.

Deserts Of Youth riesce a convogliare due sensazioni prettamente autunnali: contemplazione e malinconia e Liza, con la sua serica e ammaliante voce mi riporta, inevitabilmente, alla mia festa di compleanno, dove le fiammelle che fondono la cera attendono di essere spente, ed il desiderio attende di essere esaudito.

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