Cara me stessa,
il giorno sembrava non arrivare mai, eppure ci siamo. Il giorno dei saluti è arrivato.
In fondo lo sai che tornerai presto, per via di quel piccolo diavoletto di tuo nipote che a breve giungerà in questo mondo, e perché la tua terra prima o poi chiederà ancora di te.
Preparata la valigia? Fai scorta di maglioni che li fa freddo. Hai preso lo spazzolino? E l’hard-disk esterno con tutta la tua vita dentro? Ma soprattutto dov’ è la maglietta della redazione?!?!?
– MAMMAAAAAA la maglietta Triste l’hai lavata? –
Lo so che ti dispiacerà andare via, so che al tuo solito non dirai nulla, ma dentro di te penserai tantissimo un po’ a tutto e a tutti. E so anche che la sera prima di partire, andrai a bere un paio di birre in completa solitudine, per gustarti una serata di tranquillità, e per goderti le vie del centro che chissà come ti fanno sentire già una straniera.
Allora prima di augurarti buon viaggio e tutte quelle cose che si dicono in queste circostanze ti lascio un nome e tu, beh, tu sai cosa devi fare.
Fazerdaze (aka Amelia Murray) il 5 maggio scorso ha pubblicato il suo album di debutto, Morningside, un LP di dieci tracce rivelatorie di una vasta gamma di sentimenti (ansia, trepidazione, speranza e sollievo) e dal un sound alt-pop “sognante”.
L’album oscilla tra buoni stati d’animo e momenti di dubbio, un abbinamento perfetto per “il tema di apertura”, per l’aprirsi a nuove idee e familiarizzazione con nuovi inizi. Un LP delizioso all’ascolto, caldo sul cuore e stimolante per la mente, insomma un album per una generazione che è alla costante ricerca di risposte.
Last to Sleep (brano che apre l’LP) parla di sentimenti per un’altra persona, della paura per l’incertezza nei primi momenti di un’amicizia o un rapporto, in cui è troppo presto per indovinare ciò che potrebbe accadere dopo. Lucky Girl invece è un capolavoro pop che rimbalza con effervescenza infinita, per non parlare della nostalgica Jennifer, impreziosita da un tocco anni ’70, con quello stile bedroom-pop che la plasma come un lontano ricordo.
Morningside è un album di molte dimensioni e strati (per via di quei ritmi alternati tra pop, lo-fi e shoegaze), dove Amerlia non perde mai la sua vena intimista, senza tralasciare brevi picchi di esplosioni di energia come in Friends.
Il disco si chiude con Bedroom Talks in cui Fazerdaze crea una scena rilassante, con suoni leggeri della natura, abbinati agli arragiamenti ariosi della sua dolce voce e una chitarra “calmante”.
Attraverso l’uso di chitarra, basso, drum machine e synth “prudenti”, realizza un’appopriata condivisione di pensieri personali, conflitti interni ed esterni, costruendo una connessione con l’ascoltatore profonda e di carattere introspettivo, “come la lettura del diario di qualcuno”, una confessione da Amelia stessa all’ascoltatore.
Morningside è un LP che definisce molte delle vite vissute e di quelle a venire, il perfetto ascolto per tutti coloro che non sono sicuri di dove sono/andranno in questo momento, insomma un consiglio amichevole quando è più necessario.
Ed io che sto scrivendo una lettera a me stessa non posso fare altro che augurarmi il meglio del meglio.
Con affetto,
Te stessa.