Diagrams – Dorothy

Fiamma Giuliani per TRISTE©

A volte succede che due realtà apparentemente diversissime si incontrino e il risultato sia al di sopra di qualsiasi ragionevole aspettativa.

Quando, poco tempo fa, mi hanno parlato di un album frutto della collaborazione tra un musicista indie/folk inglese e una oscura poetessa americana, ho provato un mix di curiosità e scetticismo.

Che mi ha portato a volerne sapere di più.

Grazie a Sam Genders, artista che si nasconde dietro il nome Diagrams e che ha lungamente militato nei Tunng, ho così scoperto l’esistenza e le poesie di Dorothy Trogdon, che ha pubblicato la sua prima raccolta, “Tall Woman Looking” a più di ottant’anni e vive a Orcas, sperduta isola nello stato di Washington.

Il risultato di questo improbabile incontro è Dorothy, album essenziale e di grande dolcezza, tutto centrato sui testi, in cui musica e parole si intrecciano in un equilibrio quasi perfetto per raccontare le complessità dell’animo umano e in cui poesie già esistenti e testi creati per l’occasione convivono con estrema naturalezza, creando un risultato davvero stupefacente.

Già l’apertura, Under The Graphite Sky (che si può ascoltare anche nella versione spoken di Dorothy Trogdon in chiusura del disco) mi ha incantata: “If you have failed and fallen, as I have, and long to be forgiven, walk out under the graphite sky”.

Addentrandomi nell’ascolto, è evidente come i testi poetici descrivano una realtà strettamente connessa con la natura – che serve non solo da sfondo per le piccole storie magistralmente abbozzate, ma anche da conforto per le pene degli uomini. Ciò si vede anche da altri pezzi, oltre a quello già citato; e così abbiamo la struggente Crimson Leaves, il delicato folk di Wild Grasses e di It’s Only Light e l’ipnotica Winter River.

Ne scaturisce un lavoro di grande impatto emotivo: poesie che descrivono l’esperienza di essere umani nella quotidianità, i processi mentali e l’aspirazione a vivere superando gli ostacoli che ci autoimponiamo e una musica minimale e mai invadente che esalta la bellezza delle parole.

L’ascolto di Dorothy mi ha fatto capire, ancora una volta, che è spesso necessario abbandonare i propri pregiudizi e che farsi stupire e ampliare i propri orizzonti è sempre una splendida sensazione.

“There’s a truth behind illusion shining there/ it’s only light”

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2 pensieri su “Diagrams – Dorothy

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