Dream Wife – Dream Wife

Giacomo Mazzilli di TRISTE©.

Ho davanti a me una donna sulla cinquantina. Capelli ricci, taglio corto. Una di quelle Parigine che non riescono ad aprire la bocca per parlare. Una di quelle persone a cui bisogna estirpare i suoni dalle corde vocali. Mi accorgo di essere italiano per la vita.

Mentre mi descrive le necessità della sua passione – credo sia la decorazione d’interni, penso ad un pomeriggio di inizio maggio. Avevo la tuta dell’adidas bicolore, una passione per Laura e uno scooter da guidare. Insomma, le necessità di un adolescente completamente osservate. Soplanala.

This was never a mistake. No, this was never a mistake. I welcomed you into my arms and you welcomed me into your heart. 

A 15 anni la moglie dei sogni (ideale?) é un esempio vivente delle caratteristiche che, da un lato, generano invidia fra i coetanei, dall’altro, le peculiarità che andremo ricercando per il resto della vita. Nel mio caso, due labbra dolci, occhi espressivi ed una classe innata.

Quante mi hanno fatto credere che lo fossero, la donna ideale, io che passavo le ore a rincorrere le derive del mio cuore gentile. Mi innamoravo tutti i giorni senza innamorarmi mai, e quando è arrivata quella vera, non mi sono più posto delle domande. Come davanti alle Dream Wife.

Dio solo sa quanto le ho aspettate, nelle ore che mi separavano dalla fine dei saloni, nei lunghi viaggi che mi separavano da una buona bottiglia di vino, nelle discese a motore spento per andare a rincorrere la libertà. Questo trio di Brighton (ora londinese) riempie di energia le scorrazzate power-pop dell’album a cui hanno dato il proprio nome e che sancisce il loro debutto sulla lunga distanza.

You’ve got something that I’ve never seen.

La mia preferita è indubbiamente Kids, anche se non posso non menzionare Let’s make Out, Taste, Act My Age, Fire, sono tutti pezzi in cui il riff metallico del trio si ferma un secondo prima di perdere il filo del discorso, prima di deragliare. Come da tradizione britannica, tutto è controllato, anche la ribellione. E se da un lato le DW non scoprono niente di nuovo, dall’altro concentrano una montagna di energia, tensione e crudezza con originalità. Una voglia di mantenere una tensione costantemente alta che non riesce a chiunque.

I am not a body, I am somebody. 

Bella Parigi, belllissima, ma preferisco ancora le gente che mobilita la maggior parte dei muscoli facciali per esprimersi. Urla quando ne sente la necessità, dimentica la timidezza quando serve, dice ciò che pensa. Insomma, come una Dream Wife.

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