Black Country, New Road – For The First Time

Emanuele Chiti per TRISTE©

C’è sempre una prima volta per tutto, come del resto c’è sempre un’ultima volta per tutto. C’è una prima volta in cui una persona decide di suonare uno strumento, o che i genitori impongano a quella persona di suonare quel tale strumento (e in quel caso spesso non va bene: potresti finire a suonare cose che non vuoi suonare perché è giusto così, la pressione sociale sin da piccolo ha voluto questo).
C’è una prima volta in cui un insieme di persone decide di formare una band e cominciare a suonare insieme. C’è una prima volta in cui quelle persone scelgono il nome della band, e non posso che stimare chi sceglie un nome inusuale e con una virgola in mezzo.

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Maria bc – Devil’s Rain

Vieri Giuliano Santucci per TRISTE©

Lo scorso anno, all’inizio del lockdown, come molti avevo pensato che alla fine questa pandemia mi avrebbe permesso di “recuperare del tempo”.

Dedicarmi a quello che era stato lasciato indietro: cose di lavoro, cose personali, progetti, libri, dischi. Devo dire che fino all’estate 2020 è stato effettivamente così, avevo effettivamente recuperato molte cose ed iniziate altre che, forse, senza questa pausa “forzata”, non sarei riuscito a fare.

Ora no. Ora non ce la faccio più. Le cose da fare si sono aggiunte una all’altra e rimane solo la sensazione di “perdere molto tempo”. Le cose mancanti sono ora più forti: viaggi, concerti, parenti e amici lontani, solo per fare un brevissimo elenco. La sensazione è quella di andare sempre più di corsa, nonostante, di fatto, non si possa che stare pressochè fermi.

Certo il fatto che stia ristrutturando casa non aiuta a diminuire lo stress. Ma almeno posso pensare che per questo motivo sarei stato “bloccato” comunque.

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Arlo Parks – Collapsed In Sunbeams

Carlotta Corsi per TRISTE©

“We’re all learning to trust our bodies
Making peace with our own distortions
You shouldn’t be afraid to cry in front of me in moments”.

Collapsed in Sunbeams, primo album della ventenne Londinese Arlo Parks (all’anagrafe Anais Oluwatoyin Estelle Marinho), si introduce così, recitato dalla voce calda e roca dell’artista, con queste “s” bellissime su una melodia soave, preparando dunque l’ascoltatore ad entrare nel suo mondo, tenendoti per mano e con gentilezza.

Ho trovato qualcosa di rassicurante in questo disco e, in questo 2021 che ancora ha un vago sapore di 2020, equivale a trovare delle gemme d’oro. È come una serie di quadri che illustrano delle poesie, uno più bello dell’altro e ad ogni figura corrisponde una storia che pare proprio possa raccontare un momento della vita di qualsiasi persona.

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White Flowers – Within A Dream

Francesco Amoroso  per TRISTE©

Il bianco è il colore che simboleggia la vita, la luce, il candore e la purezza. Eppure in culture diverse dalla nostra (in alcune culture orientali, per esempio) è un colore legato alla morte, mentre in India, pare, sia addirittura simbolo di infelicità.
I fiori bianchi così, per noi occidentali, sono da sempre collegati alle cerimonie religiose, quelle nelle quali si vuole esprimere la purezza del sentimento che le accompagna.

Non so se fosse questa l’idea che i due giovani di Preston, cittadina inglese del Lancashire a due passi dal “confine” gallese, volessero esprimere quando hanno scelto di chiamare la propria band, appunto, White Flowers”, eppure, in qualche modo, trovo il nome molto appropriato.

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