Ho sognato spesso l’America. É stata colpa di Hemingway e di Kerouac, ma piú verosimilmente, di Michael J. Fox e Fonzie. Degli americani ho sempre apprezzato l’attitudine, il loro prendersi poco sul serio e il loro mettersi in discussione. Il loro senso etico stupidamente preso in giro da alcuni italiani (pure molti diciamolo).
Quel senso etico e morale che li porta a fare cose tipo ritirarsi dalla politica in caso di scandali sessuali, o li porta a dover abbandonare un business gigantesco a causa di uscite razziste in privato, o magari a girare il mondo tipo homeless per ricercare un po’ di pace interiore. Non ho né tempo né voglia di correrarli alla situazione italiana.
Quello che invece conta, é il tempo: quello che ha rovinato ad alcuni di voi il ferragosto, quello – stretto – che é passato fra l’annullamento del Jabberwocky Festival e l’organizzazione di un live dei Neutral Milk Hotel, quello – lungo – che, in passato, mi é servito per apprezzarli fino in fondo. Eh si, come avrei potuto apprezzare cose tipo: ” can’t believe how strange it is to be anything at all” a 15 anni? Nel ’98 le mie prioritá erano ben altre, tipo limonare e girare col mio Booster.