Alt-J – An Awesome Wave – 2012

Fusion. E un cantato che ama distendersi fra le piane della lingua inglese  e le asperità ghiacciate di un’Islanda non troppo lontana. In sintesi, uno dei commenti più in voga su youtube è: “ma in che lingua cantano?”. In realtà non credo abbia niente a che fare con la loro provenienza: ragazzi del Cambridgeshire che si sono incontrati nella grigia Leeds (come se affiancare il colore grigio ad una città inglese avesse un valore..), dovrebbero non avere problemi con la lingua inglese

Anyway, stiamo parlando degli Alt-J (∆), conosciuti grazie al sempreverde Later.. with Jools Holland che affida ai quattro pochi minuti del suo tempo per farli conoscere al grande pubblico. L’effetto è interessante: una band il cui album è uscito nella primavera scorsa ed è passato semi-inosservato ai più, adesso sembra proiettare la band nel purgatorio delle potenziali star del futuro. Ne parlano in molti, e li mettono come candidati alla vittoria finale del “BBC sound of 2013” e vincitori al Mercury Prize (l’anno scorso vinsero The XX). A noi di TRISTE© piacciono molto, e giusto per loro abbiamo fatto un’eccezione, quella di recensire un album che non era fresco di release, sicuri che ne valesse la pena.

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