Sosteneva Aldous Huxley che la memoria di ogni uomo sia la sua letteratura privata.
Eppure una “rubrica” che si chiama “Memory Lane” costringe il proprio redattore a rendere pubblica tale letteratura (che forse farebbe meglio a restare privata).
Ciò non toglie che pagine e pagine di questo racconto possano risultare ai più del tutto irrilevanti, se non addirittura noiose o irritanti, mentre chi scrive vi ravvisa significati profondi, verità incontrovertibili, vere e proprie epifanie.
E se la musica è senza dubbio molto più che la colonna sonora di questi racconti minimi, a volte la forza dei ricordi tracima e l’esperienza personale sopravanza e sommerge quella universale.