David Sylvian – Secrets Of The Beehive

Francesco Amoroso per TRISTE©

Sosteneva Aldous Huxley che la memoria di ogni uomo sia la sua letteratura privata.

Eppure una “rubrica” che si chiama “Memory Lane” costringe il proprio redattore a rendere pubblica tale letteratura (che forse farebbe meglio a restare privata).

Ciò non toglie che pagine e pagine di questo racconto possano risultare ai più del tutto irrilevanti, se non addirittura noiose o irritanti, mentre chi scrive vi ravvisa significati profondi, verità incontrovertibili, vere e proprie epifanie.

E se la musica è senza dubbio molto più che la colonna sonora di questi racconti minimi, a volte la forza dei ricordi tracima e l’esperienza personale sopravanza e sommerge quella universale.

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This Mortal Coil – It’ll End In Tears

Francesco Amoroso per TRISTE©

Sulla copertina, immancabilmente virata seppia, scelta da Vaughan Oliver per il primo lavoro del progetto collettivo dell’etichetta 4AD chiamato This Mortal Coil, c’è una figura femminile, con gli occhi chiusi, persa in una densa nebbia che le avvolge il corpo rendendolo quasi immateriale.

Altrettanto immersi nella nebbia sono i miei ricordi riguardo al momento in cui mi sono imbattuto nei This Mortal Coil e in It’ll End In Tears, l’album del 1984 che riassume in sé gli elementi distintivi, estetici e musicali, dell’etichetta 4AD di Ivo Watts Russell.

ThisMortalCoil_ItllEndInTears

È probabile che sia stato semplicemente un incontro inevitabile, perché con band come Cocteau Twins, Cindytalk e Dead Can Dance era destino che qualsiasi appassionato di certe sonorità oscure, in breve tempo, si innamorasse di un’etichetta così fortemente caratterizzata e provasse (con tutte le difficoltà dell’epoca) a non perderne neanche un’uscita.

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