Chelsea Bridge

Ci sono dei weekend che in modo naturale, risultano perfetti. Niente da fare per due giorni, una corsetta al sole in riva al fiume, una pasta alla bottarga da antologia. Tutto scorre liscio e, a questo punto, c’è solo bisogno di buona musica.

Penso a quella cantante che ho scoperto qualche giorno fa, una neozelandese iperattiva (a giudicare dalle poche informazioni nella descrizione personale e dal ritmo con cui pubblica materiale nuovo), il cui EP è uscito giusto la settimana scorsa. Si chiama Chelsea Bridge ed ha una voce incantevole.

chelsea-bridgeShame On Me è il brano che mi fa sciogliere, un approccio folk in cui tutto è affidato alla voce di Chelsea, che non delude mai, ma piuttosto mostra una versatilità ed una maturità veramente da grande artista. Nothing More accompagna i miei sorsi di the, un goccio di latte a contrastare le note amare dell’infuso. Ne basta poco, come le gocce di talento puro che illuminano i 150 secondi di una canzone bellissima.

Il pomeriggio scorre lento, ad un ritmo perfetto, quando scopri che “You’re Mine” e che dopo la 10 volta che clicchi su repeat Everything Is Not Enough. Il tempo scorre lento, ma queste note lasciano il segno: non mi stupirei se fra qualche mese si scoprisse che Chelsea Bridge è diventata una stella, una fama che scorre veloce come il Wild West Wind, speriamo solo non ne minerà la fragilità emotiva che fino ad ora aggiunge carattere e personalità alla sua musica.

Ci sono dischi che in modo naturale, risultano perfetti. A Series Of Firsts è uno di questi.

3 pensieri su “Chelsea Bridge

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