Dalle parti di Londra, abbiamo iniziato un processo di amore indiscusso verso la musica dell’emisfero australe. Localizziamola a sud est, in Oceania. Terra di creativi, di artisti e, per contrappasso, terra di amanti del barbecue, birre, droghe e surf. Insomma, gente che ama la vita e sa come divertirsi.

Negli ultimi mesi, sono molte le band che abbiamo scoperto da quelle parti, e se alcune sono, diciamo, molto Aussie-style (i Fever Pitch per dire), altre hanno sviluppato suoni più internazionali (Seavera, Chelsea Bridge). Il punto è che gli Autumn, fanno parte della seconda categoria così spudoratamente che non direi mai provengano da Brisbane, Australia.

Basta ascoltare l’incipit di Ghost per rendersene conto: un crescendo leggero leggero di organo ed una voce eterea a dilatarsi nello spazio senza direzione, solo a riempire il vuoto. “Tell me when my ghost are coming”, ecco che si rivolge a quegli spazi della mente, della nostra esperienza che spesso rimangono inesplorati, in qualche modo inconsistenti, come fantasmi.

Questa band la tenevo d’occhio da un po’ di tempo, da quando misero su Soundcloud il loro primo pezzo Words Go. Un talento così puro, non potrà mai passare inosservato. Soprattutto dal momento che, come nei migliori duo di sempre, le componenti si complementano in modo perfetto: da una parte i ritmi cerebrali creati ad arte da Thomas Hobbs, dall’altra la voce suadente di Jay Kane, ed il gioco è fatto.

Una band che è destinata a fare sempre meglio e a cui auguriamo tutto il successo che si meritano. Just don’t let the ghost win.

Good Luck.