Willie J Healey – 666 Kill

Agnese Sbaffi per TRISTE©

Se esistesse un contatore per le parole che ognuno usa più spesso il mio segnerebbe, per l’anno in corso, un record di “urgenza”. Sono sicura che anche rimettendo insieme le recensioni per TRISTE© se ne troverebbe una conferma.

È una bella parola, con un bel suono e vibra di un’ambivalenza che la rende positiva in potenza (sì ok, anche potenzialità è una parola che ho usato molto).

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Club Night – Hell Ya

Giacomo Mazzilli di TRISTE©.

500 grammi di farina, 100 grammi d’olio d’oliva, qualche cucchiaio di rosmarino secco, 125ml di acqua, un uovo, sale quanto basta.

Non sto dando i numeri, ma la ricetta dei taralli. Quelli lucani, come il 50% del sangue che scorre nelle mie vene. Quello che mi ha portato a fermarmi a Picerno, sulla strada verso Gallipoli, qualche mese fa. Là ho scoperto l’eccellenza dei peperoni cruschi.

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Kadhja Bonet – The Visitor

kadhjabonetFrancesco Amoroso per TRISTE©

Non passa un giorno senza leggere su qualche rivista (spesso on line) un’invettiva contro i social network o un’inchiesta su quanto internet sia dannosa per l’umanità.

Forse, al netto del solito catastrofismo e del sensazionalismo che le testate giornalistiche hanno ereditato proprio dalla rete, queste affermazioni non sono del tutto infondate, ma, personalmente, continuo a ritenere internet e i social network un semplice mezzo che assume caratteristiche positive o negative a seconda dell’uso che se ne faccia.

Una delle innovazioni per me più straordinarie portate dai social network è, in ogni caso, l’opportunità (una volta una pura chimera) di entrare in contatto con artisti e musicisti che amiamo.

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Little Rivers – Weights

littleriver_weightsVieri Giuliano Santucci per TRISTE©

Quando ero giovane (no, a 32 anni non si è più giovani. Facciamocene tutti una ragione) avevo molti momenti durante la giornata in cui potermi dedicare totalmente all’ascolto della musica.

Non che avessi poche cose da fare, anzi, ma la musica era il modo principale in cui riempivo i, seppur pochi, momenti di pausa dalle mie molte altre attività.

Ora è tutto più difficile.

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Joe Sampson – Songs of Delay

joesampson_songsofdelayGiulia Belluso per TRISTE©

Settembre è un mese bellissimo.

Il caldo torrido comincia ad allentare la propria morsa e le giornate sempre più fresche si accorciano lentamente, minuto dopo minuto. Purtroppo è anche il mese in cui veniamo di nuovo travolti dalla frenesia della vita di tutti i giorni: accompagna la nonna, corri al supermercato, compra un biglietto aereo, ricordati di riprendere la nonna, non percorrere le vie intasate dal traffico e (magari) vola al concerto.

La frenesia di settembre è come il caldo appiccicaticcio di agosto: non te ne liberi facilmente. A meno che nella playlist musicale che hai in macchina ci sia l’imperscrutabile delicatezza di musicisti come Joe Sampson.

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