Beach House – Depression Cherry

Peppe Trotta per TRISTE©

La “controra” è certamente uno dei momenti più delicati delle nostre giornate estive e decidere come affrontarla è fondamentale per arrivare di buonumore a fine giornata. Caldo e silenzio in genere sono assoluti protagonisti, rendendo l’atmosfera vagamente irreale, permeata di languore e stasi.

Una soluzione ideale è cercarsi un posto al fresco, abbandonarsi all’ozio e farsi accompagnare da suoni congeniali.

BeachHouse_DepressionCherryDepression Cherry, quinto lavoro dei Beach House, è perfetto per affrontare questo momento della giornata. In attività da circa un decennio, il duo di Baltimora giunge al suo quinto disco continuando il percorso di affinamento del suo lessico musicale imperniato su rarefatte e sognanti melodie dal sapore vagamente malinconico.

Rispetto al precedente Bloom si avverte qui fin dall’iniziale Levitation una ritorno ad un suono più essenziale in cui le ritmiche tornano in secondo piano lasciando la scena alla sognante voce di Victoria Legrand, che si staglia sui densi tappeti di synth giocando con le partiture di chitarra di Alex Scully.

La persistenza dei droni e l’andamento spesso monocorde del canto creano un incedere spiccatamente ipnotico che diventa una sorta di filo conduttore nello scorrere dei brani. Il ritorno ad una struttura più semplice esalta le doti compositive della coppia sfociando in nove brani di raffinato pop che alternano atmosfere più luminose (Sparks, Wildflower) a momenti di decadente romanticismo (Beyond Love, Days of Candy).

Un disco affascinante, che senza introdurre grandi novità nel suono consolidato della band ha il grande merito di riuscire a tracciare la forma ideale entro cui esaltarne le coordinate principali.

Consigliato a chi ha voglia di far trascorrere i momenti di quiete immersi in un mondo immaginario.

2 pensieri su “Beach House – Depression Cherry

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