Qualche sera fa, dopo 5 anni di attesa, sono andato a cena in un posto meraviglioso. Era parte di una promessa fatta a me stesso, conclusasi con una dozzina di Madeleine appena sfornate in onore di Proust e della memoria che non ci lascia mai, annaffiate da un Lagavulin per celebrare Fabio Montale e i richiami del mare, che non mi hanno mai lasciato.
Chissà cosa vorrà dire con questa intro.. beh, il punto è piuttosto facile da capire: bisogna saper aspettare, senza dimenticare mai.
Sam Airey è un cantautore originario del Galles del Nord, quella parte di Regno Unito che ho visitato nel passato fine settimana. Cullato dalle pendici verdi del monte Snowdon e forgiato da un’adolescenza di (supponiamo noi) bucolica solitudine, il menestrello gallese ha poi deciso di proseguire la sua carriera trasferendosi a Leeds.
Io l’ho scoperto qualche giorno fa e non ho potuto fare a meno di amarlo dal primo momento per via del suo suono caldo, intenso e confortante. E nonostante sia sconosciuto ai più, il nostro Sam ha già all’attivo un paio di EP (Season’s Change e A Marker & A Map) per chi volesse già approfondirne la seppur breve discografia. Noi lo abbiamo scoperto grazie alle Lakeside Sessions (qui sotto) e non abbiamo potuto fare a meno di segnalarvelo.
Bisogna saper aspettare, godersi i momenti ed impreziosirne i sapori. Riservare alla memoria il duro lavoro di contrastare l’oblio dei ricordi e magari accompagnare il tutto con le note rincuoranti di Sam Airey.
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