Psychic come lo stato mentale che bisogna usare per poter mixare con successo elettronica, jazz, blues, funky e dubstep. Ma Nicolas Jaar sembra non interessarsene troppo, visto che in questo album creato in collaborazione con Dave Harrington, riesce ad immergersi in uno stato psicotico-creativo per 8 canzoni di fila senza fermarsi mai.
Ed è tramite una Golden Arrow che veniamo lanciati all’interno di questo filtro cerebrale intricato: 11 minuti di sonorità eteree che progressivamente si evolvono in cerchi armonici in cui il falsetto di Nicolas cerca di tracciare delle linee guida, o forse no. Poi mano a mano che il disco prende corpo, anche il contributo di Dave si fa sentire, a partire da Heart in cui poche note riescono a dare un sapore blues a ritmi altrimenti oscuri ed alienanti; in Paper Trails si sente un richiamo da mano lenta (Slow Hand vi dice qualcosa?) che viene integrata perfettamente dal magma sonoro messo su da Jaar.
Poi si ritorna piano piano a sonorità più puramente elettroniche, come in The Only Shrine I’ve Seen, che mi ricorda il fatto che da troppo tempo non metto piede al Fabric e che verso la fine sembra portare in dono Thom Yorke. Il tutto si chiude con qualche insulto ai fricchettoni (Freak, Go Home), un miscuglio informe (Greek Light) ed cinque minuti dal sapore PinkFloydiano (Metatron).
Detta così, sembra quasi si stia parlando di un grandissimo disco, ed infatti è proprio così! Un debut-album per questo nuovo progetto di Nicolas Jaar che ci fa sperare che non si tratti di una-botta-e-via. Innovativo, sperimentale, classico e moderno al tempo stesso. I Darkside (of the moon?) ci regalano musica da meditazione.
Voto 8. Bravo strangè bravo.

Pingback: #TristeLondra – 2013 Top 10 Albums | Indie Sunset in Rome