Se c’è una cosa che amo è il mare. Ma non il mare inteso come vado-in-spiaggia-mi-sdraio-e-prendo-il-sole. Il mare inteso per quello che è. Acqua salata. Tanta acqua salata. Piena di vita. Non c’è infatti niente che mi rilassi di più che mettere la maschera e stare ore a mollo ad osservare tutto quel via vai che avviene sotto quella distesa blue. Specialmente in zone come queste o queste.
E allora un mio sogno sarebbe poter raggiungere profondità ancora maggiori per scoprire sempre di più. Purtroppo non ho mai fatto un corso di sub. Per ora mi accontenterò del nuovo EP di Jessica Dobson e dei suoi Deep Sea Diver.
Jessica è una bravissima artista. Sia da solista che nelle sue collaborazioni con molti musicisti (Beck, Conor Oberst, Yeah Yeah Yeahs tra gli altri) ha sempre mostrato di che pasta è fatta. Lo stesso vale per i lavori con la sua band, Deep Sea Diver, il cui debut risale al 2012.
In questo EP ritroviamo le sonorità che caratterizzano la band americana: un indie rock dalle forti influenze pop. Al tempo stesso però le 4 canzoni di questo lavoro mostrano un nuovo sviluppo delle sonorità del gruppo. Un pezzo come la bellissima Juno Song è molto vicina a sonorità folk, mescolate a synth e altri sentori electro. Un riuscitissimo mix esaltato dalla voce di Jessica.
One by One è un ritmato (e leggermente maliconico) esempio di ottimo sytnh pop, mai sopra le righe e sempre estremamente melodico. L’EP si conclude poi con All Chalked Up, una bella ballad indie-rock tutta chitarra elettrica e (ottima) voce.
Immergetevi quindi in questo EP, non ve ne pentirete. Io nel frattempo starò, come sempre (Always) aspettando (Waiting) che arrivi un’altra estate per andare a salutare i pesci e il mare.