Ho speso molto tempo a cercare di capire quale fosse l’equilibrio delle cose: quanto gin andasse messo nel negroni, quanta cura andasse usata per cucinare la bistecca perfetta, quanto tempo mi servisse per finire in tempo i compiti.
Beh, diciamo che per come mi ritrovo adesso, non sono sicuro che certe cose le imparerò mai…
Questa volta (ri)parliamo dei NAVVI, una band che sulle pagine di TRISTE© scoprimmo un po’ di tempo fa. Band di Seattle alle prese con un ammaliante synth-pop semplice ed al contempo interessante.
Il duo gioca molto con suoni sintetici ammiccanti e una voce in equilibrio fra sensualità e passione. Un gioco che si tramanda di canzone in canzone. Cinque pezzi, questo il numero dei brani presenti del loro EP, che sembrano quasi la stessa canzone. Equilibrio e qualità.
Come quelle di Perfect Speed, che per qualche verso sembra essere stata strappata dalle mani di Twin Shadow. Una sbirciatina verso l’altra parte dell’oceano con Stay, quella che in più momenti ricorda la nuovissima ed estremamente talentuosa FKA Twigs (di cui vi avevamo raccontato qui). Anche se poi, nei restanti pezzi LA//3am e Mutual Release, parte dei paragoni va a confluire verso Blood Orange.
Un EP interessante per una band alla ricerca della propria maturità, uno di quelli da portare sempre dietro. Sia che stiate andando verso quel posto in cui rannicchiarsi a terra per scrivere poesie, o quell’altro in cui spensieratamente pensate a quegli anni persi che non vi hanno reso indietro.
Quelli di quei suoni sintetici che riescono a tenenervi sospesi nel nulla: gli equilibri dei NAVVI.