La musica folk mi ha sempre affascinato. Non solo per le sue sonorità (specialmente quelle calde e malinconiche) ma anche per quella che, in genere, è una sua peculiarità: il raccontare storie.
Storie di viaggi e di amori, di polvere e strade. Storie che spesso vengono da molto lontano ma che alla fine non sono mai così distanti da noi da non farci battere un po’ il cuore.
E poi a volte rileggi quello che hai scritto e pensi: che cazzo di introduzione smielata ho fatto?
Chi di strada ne ha fatta tanta (non solo metaforicamente) è Tom Brosseau, nato e cresciuto in North Dakota e ora di base a Los Angeles, che con la sua chiatarra ha già all’attivo ben 11 dischi, l’ultimo dei quali (l’ottimo Perfect Abandon) è uscito lo scorso Marzo.
Tom Lunedì sera era a Roma, e dove poteva trovarsi a suo agio se non nel salottino del Black Market di via Panisperna? A breve distanza dal precedente live, la nuova settimana inizia con un nuovo bellissimo concerto targato Unplugged In Monti.
Bellissimo perchè Tom Brosseau è molto bravo: sia nell’usare gli attrezzi del mestiere sia nel raccontare, appunto, delle storie. Lo fa con delicati arpeggi e con la propria ottima voce, alternando le canzoni al dialogo con il pubblico e a piccoli intermezzi strumentali.
Ci racconta delle piantagioni del North Dakota e della nonna norvegese con la passione per la chitarra e per il folk, e ci fa ascoltare pezzi della tradizione americana ed altri provenienti dai suoi lavori (anche più lontani nel tempo), il tutto intrecciato dal filo conduttore della sua chitarra e dalle sue sonorità.
I pezzi, ancora più asciutti che su disco, arrivano diretti e pacati grazie alla voce di Tom, che conclude il live totalmente in “unplugged”, togliendo il microfono alla chitarra (e a sè) e regalandoci la splendida Today Is A Bright New Day.
E speriamo davvero che oggi lo sia. Così potremo raccontarlo a qualcuno.
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