Matt Maltese – In A New Bed

Francesco Amoroso per TRISTE©

Uno dei topoi (la polemica sul plurale dei termini di derivazione classica è lungo, ma mi baso sulle fonti: treccani) più abusati nei film e nelle serie tv è quello del protagonista (o della protagonista) che, dopo una notte brava, si sveglia in una stanza che non riconosce, in un letto non suo, insieme a un altro essere umano, spesso sconosciuto, che ronfa pesantemente.

Sarà che bevo poco, sarà che sono sempre stato scarsamente audace nelle mie avances, sta di fatto che una situazione del genere non mi è mai capitata. In un letto nuovo e sconosciuto mi sono svegliato spesso in viaggio, o, in casi infinitamente più rari, dopo un lunghissimo e sfiancante corteggiamento andato a buon fine.

Converrete comunque con me che, quale che sia il motivo che vi abbia portato a svegliarvi in un nuovo letto, il primo impatto sarà straniante e spiazzante.
Quando però nel letto sconosciuto nel quale vi risveglierete ci sarete finite/i consapevolmente allora, passato il primo momento di sbandamento, la situazione assumerà toni decisamente più gradevoli.

MattMaltese_InANewBedLa musica di Matt Maltese, ventenne di South London, giunto all’esordio con In A New Bed, sarebbe assolutamente perfetta in situazioni come questa. Del resto le quattro canzoni che compongono l’e.p. parlano esattamente di situazioni romantiche come quelle prospettate. Sono tutti brani delicati e romantici, sognanti e appassionati.

Quello d’apertura, però, Studio 6, è un gradino più in alto: un brano dalla struttura semplicissima, basato su un pianoforte suonato in maniera essenziale ed efficace e sulla voce di Matt, acuta ma non troppo, calda e suadente.

Il guizzo in più, in questo caso, è dato dalla produzione di tale Alex Burey, anche lui un giovane musicista proveniente dalla stessa area geografica, che regala con un controcanto in falsetto e sottili linee elettroniche, un tocco soul non invadente e carsico, facendo elevare il brano da “ottimo ma ordinario” a straordinario.

Nei restanti tre brani di questo biglietto da visita in musica gli ingredienti non sono diversi: altre tre ballate pianistiche asciutte e eleganti, fortemente caratterizzate dal cantato di Maltese che riesce a rimanere fresco, quasi adolescenziale, senza mai risultare acerbo.

Nella title track, in particolare, emerge una vocazione alla ballata elegiaca, quasi mistica, che potrebbe essere molto interessante sviluppare nel prosieguo della carriera (ci auguriamo lunga e piena di successi) del giovane londinese.

Se vi dovesse capitare, in futuro, di svegliarvi in un nuovo letto, che si tratti di una scelta consapevole o meno, fate in modo di avere la musica di Matt Maltese a portata d’orecchio. Potrebbe contribuire a rendere meno traumatica una situazione difficile, o, meglio, a trasformare un momento piacevole in un momento memorabile.

2 pensieri su “Matt Maltese – In A New Bed

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