Andy Shauf – The Party

Il mio rapporto con le feste in casa non è semplice. Odio farle a casa mia (sin da piccolo tra l’altro), probabilmente perchè sono un egoista e un maniaco del controllo (che bella personcina!!! ehm).

E anche a casa degli altri non sono entusiasta dell’idea di dover stare per forza tra quattro mura per tutta la sera. E se mi annoio? Se c’è della gente insopportabile?

O forse semplicemente c’è in me un mix di indecisione e snobismo magistralmente riassunto nella ormai famosa scena di Ecce Bombo.

AndyShauf_ThePartyUna festa (The Party) è anche il tema portante del nuovo album di Andy Shauf, che esce proprio oggi, 20 Maggio, poco più di un anno dopo l’ottimo The Bearer Of Bad News (che vi invitiamo a recuperare se ancora non l’avete ascoltato).

Il cantautore di Regina, città canadese del Saskatchewan non lontana dal confine statunitense, ci racconta di una festa attraverso i suoi personaggi: c’è quello che arriva sempre in anticipo (Early To The Party), quella che balla da sola (Eyes Of Them All), l’amico che si lamenta (Begin Again) e la sconosciuta con cui ci si ritrova a ballare a fine serata (Martha Sways).

Nonostante le origini canadesi, Andy Shauf costruisce questo album con sonorità molto europee. Un pop che guarda all’Inghilterra e ad altre zone dalle temperature rigide come quelle di casa sua.

The Magician (che apre il disco) potrebbe essere stata scritta nelle vicinanze di Liverpool, mentre nelle atmosfere dalle venature folk di un pezzo come Quite Like You è possibile ritrovare il sound dei norvegesi Kings Of Convenience.

Tra le altre influenze presenti nel bagaglio di Andy c’è sicuramente da sottolineare quella del jazz, che fa capolino negli arrangiamenti di pezzi come Begin Again (uno dei migliori brani dell’album) o To You.

Ma la vera gemma si trova proprio alla fine del disco: Martha Sways chiude questo party, con delicatezza e malinconia. E con il rimpianto delle occasioni perdute.

“Mi si nota di più se vengo e me ne sto in disparte o se non vengo per niente?”

 

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