Godspeed You! Black Emperor @ Villa Ada Incontra il Mondo – Roma, 4/7/2018

Vieri Giuliano Santucci per TRISTE©

L’Estate in città è caldo, cemento e mezzi pubblici invivibili.

Certo a Roma le aree verdi non mancano e il mare non è poi così lontano. Ma comunque le giornate tra lavoro e spostamenti si fanno sempre più pesanti. Almeno la sera, però, qualcosa da fare c’è.

Ed anche se quest’anno l’offerta estiva romana lascia un po’ a desiderare, Villa Ada ha (finalmente) riaperto i battenti per portarci, tra gli altri, un concerto davvero imperdibile come quello dei canadesi Godspeed You! Black Emperor.

La serata è aperta dagli statunitensi This Will Destroy You. In uscita in Autunno con un nuovo album, la band ha mostrato tutto il proprio (ottimo) repertorio, capace di spaziare dalle tipiche atmosfere del post-rock a quelle più cupe (con influenze doom e shoegaze) del loro ultimo lavoro in studio del 2014 (Another Language).

Il main act si apre con due archi sul palco che quasi in sordina preparano l’ingresso dell’intera band (ben 8 elementi) che pian piano comincia a “costruire” il proprio suono, a partire dal consueto opening con Hope Drone.

I concerti dei GY!BE sono sempre un viaggio intenso in cui la band di Montreal trascina l’ascoltatore, senza interruzioni (o quasi), nel proprio mondo fatto di dilatazioni e incalzanti crescendo in cui tutta la band partecipa all’unisono per creare un suono a suo modo unico, seppur pieno di rimandi ai generi anche più lontani tra loro.Sempre accompagnati da ottimi visual montati “in loco” con ben 4 proiettori analogici, la band si è concentrata principalmente sui pezzi del proprio ultimo album, Luciferan Towers, uscito a Settembre 2017.

E così Menuck e soci evocano emozioni in rapida successione, passando da pezzi come Boss Hang, la splendida Anthem For No State (davvero da brividi in questo live) o Undoing A Luciferan Towers.Il verde (scuro per la notte) e il laghetto di Villa Ada sono perfetta cornice per le suggestioni sonore dei GY!BE, che seppur raccolti tra di loro in una specie di cerchio, quasi come stessero suonando in studio, sono in grado di attivare sin dalle prime note e per tutto il live un feeling diretto con il pubblico.

Il concerto termina con BBF3, traccia tratta dal primo EP della band, che si conclude con i vari musicisti che via via lasciano il palco, ma la cui presenza è conservata da una lunga distorsione che persiste sino all’accensione delle luci, quando il pubblico può risvegliarsi dalla catarsi di un live davvero speciale.

Poi sono di nuovo macchine, asfalto e caldo. Ma con un bel ricordo in più da portare a casa.

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