Francesco Amoroso per TRISTE©
Ho davanti a me una pagina bianca, aperta per scrivere le mie impressioni sul nuovo album della divina (non riesco a fare a meno di usare questo aggettivo ogni volta che la nomino, ultimamente) Natalie Mering, in arte Weyes Blood.
E ho la forte tentazione di lasciarla così come è.
Anche se ascolto l’album da parecchio tempo, per parlarne volevo aspettare che uscisse ufficialmente, in modo tutti avessero l’occasione di ascoltarlo. Così mi sono trattenuto, un po’ fremente, nonostante sapessi di avere tra le mani un album superbo, un lavoro che non solo è tra i migliori dell’anno in corso, ma che è destinato a rimanere nel tempo.
Eppure, ora che è venuto il momento di raccontarlo, di dare il mio (per quanto non richiesto) punto di vista, ho la forte tentazione di non dire nulla. Di lasciar parlare la musica.
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