Astronauts, etc.

Anche se la musica elettronica non è il mio genere prediletto, è altresì vero che solo alcuni artisti riescono ad esplorare determinate aree della mente, rinfrescare certe nozioni a livello di sound e catapultare l’ascoltatore in un limbo di incoscienza. Detto questo, parlare di musica elettronica con tale senso generico, è un po’ come andare al bar ed ordinare una birretta dicendo al barista: ” fai te”.

Anthony Ferraro, mente dietro al progetto Astronauts, etc. questo lo sa benissimo. Non come ordinare una birra, ma come accompagnarci in quel limbo.

Astronauts-Etc.Lo sa talmente bene, che a differenza dei suoi artisti di riferimento (James Blake su tutti), riesce a mantenersi sempre sospeso a metà, a galleggiare fra l’esplorare i meandri (a volte cupi) della sua musica o lasciarsi andare all’euforia di un suono semplice, pop, (piacevolmente) prevedibile.

Questo è quello che appare evidente nei 5 pezzi presenti sul suo account soundcloud: partendo da Mystery Colours, il pezzo che da quasi un anno appare in streaming e che riesce già a dare un’idea del livello (alto) del suo pop-step definito Dream-pop dallo stesso Anthony.

Sideswiped, la mia preferita, è una camminata nel bosco a ricercar se stessi, mentre Chemistry, con quella sorta di eco alla Prince e l’incalzare ad ampio respiro ti fa venire voglia di cliccare su repeat e perdere un pomeriggio così. Il discorso cambia leggermente per i brani più recenti Sadie e Coldboy: in questo caso infatti sembra che certe influenze (Twin Shadow?) abbiano favorito un suono più dance –  con tutte le proporzioni del caso – senza che però le atmosfere perdessero in profondità.

Magari la musica elettronica non sarà mai la mia “cup of tea”, ma artisti del genere qualche dubbio me lo fanno venire.

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