La febbre del Field Day è iniziata. La prima parte delle band in scaletta è uscita e ci ha dato in pasto una serie di musicisti alle prime armi con cui potremmo fare i conti nel futuro prossimo. Ad esempio, scorrendo lungo la lista degli artisti presenti l’anno scorso, ho notato una certa Jessie Ware per cui ho speso una serata a Brixton alla ricerca di biglietti (invano) e circa £25 per assicurarmi un posto allo Shepherd Bush Empire in data 14 Marzo 2013.
Quest’anno, in vista della mia seconda esperienza al festival, ho deciso di non farmi trovare impreparato ed ho iniziato ad ascoltare gli artisti in scaletta. Eccomi dunque a recensire i primi(ssimi) sforzi di un trio scozzese electro-pop che per il momento ha rilasciato solo un paio di canzoni ma che merita tutte le attenzioni del caso.
I CHVRCHES, la “V” del nome deriva dal fatto che non volessero avere Gesù come principale “competitor” nei motori di ricerca (Ah-Ah), sono una delle tante band del momento con una doppia passione per l’elettronica e il pop: un piede nel territorio The XX e un altro in quello Summer Camp, ma senza dimenticare il loro idolo “no quality control” Prince.
Il singolo “The mother we share” è una tipica Marmite-song (prendendo in prestito lo slogan della salsa marrone più disgustosa del mondo che sta tappezzando Oxford Street): la odi o la ami. Noi di TRISTE© la amiamo, a tal punto che non solo ho subito acquistato l’album, ma non sono ancora riuscito a togliere il repeat! Ho ascoltato anche “Lies“, un pezzo interessante, un po’ più tirato che ricorda molto la signora Ciccone ai tempi dei reggiseni conici di metallo, miscelato-non-shackerato con uno spiccato accento scozzese.
Una band da tenere d’occhio soprattutto perché, a quanto pare, hanno già pronto moltissimo materiale che non credo tarderà ad essere pubblicato. Il loro tour è terminato la settimana scorsa (il 21 Novembre), ma come tutti sapete hanno in calendario una data verso fine maggio 2013.
Nell’attesa di vedere il trio impacchettare una decina di pezzi e pubblicare un nuovo (vero) album, ci godiamo il presente, convinti che i loro singoli li porteranno ad essere conosciuti dal grande pubblico. Voto: 7, 8 alla dipendenza che crea. See you soon!
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