Dopo Cats On Fire, Cani e Califone, dato che questa settimana avevo visto pochi concerti, dopo una buona cena Cacio e Pepe + Vitella e Patate (di questo passo, a breve, cominceremo a trasferirci dalle recensioni musicali a Trip Advisior) ho pensato bene di andare al Warehouse per una delle serate di L-Ektrica.
Tra vari dj e prima di Daniel Avery (che però non ho visto) c’era il live degli inglesi Mount Kimbie.
Kai Campos e Dom Maker sono i due musicisti alle spalle del nome Mount Kimbie. A paritre dal primo EP, Maybes (2009), hanno saputo farsi conoscere con la loro post-dubstep dai ritmi mid-tempo che li rende molto particolari e riconoscibili nell’ambito musicale di riferimento.
Nel 2010 esce il primo disco, Crooks and Lovers, mentre è di quest’anno il loro secondo LP, il bel Cold Spring Fault Less Youth dove è presente anche il featuring della “nuova immotivata star” King Crule che in questa collaborazione trova forse la sua performance più riuscita: Meter, Pale, Tone.
Ora, io sono forse la persona meno adatta a parlare di un live di questo tipo: non sono nè un conoscitore approfondito nè un grande amante del genere. Però devo ammettere che i Mount Kimbie hanno saputo mantenere molto vivo il mio interesse dall’inizio alla fine di un live veramente coinvolgente.
Il loro approccio un pò “freddo”, con ritimiche che mai accelerano veramente (se non in qualche caso) nè rallentano per diventare eteree, se da un lato può spiazzare è invece per me la vera forza della band, capace di “interloquire” con l’ascoltatore mantenendo alta la curiosità di scoprire il prosieguo dei pezzi.
Altro elemento fondamentale per me è stato la presenza di una vera batteria sul palco, capace di dare un colore diverso ad una tipologia di live normalmente più asettica.
Un ottimo concerto, dove stranamente la gente era più attenta e sileziosa rispetto al live dei Califone dell’altra sera. Mah…