Will Stratton – Grey Lodge Wisdom

Mi avvio ad un periodo veramente stressante di lavoro. Quanto questo sia dovuto al mio rimandare le cose o al fatto di non poter anticipare gli imprevisti, è una valutazione complicata che forse è meglio non fare. Diciamo che non imparo molto dal passato…

Proprio per questo necessito di trovare un po’ di relax nelle pause. La musica aiuta sempre in questi casi ed il nuovo disco di Will Stratton è un ottimo modo per fermarsi a rifiatare.

WillStratton_GreyLodgeWisdomCerte melodie, certi suoni, sembrano adatti per il tramonto. O per la tarda serata. O per un camino. Insomma, sono perfetti per quei momenti in cui vogliamo prenderci un attimo per noi. Per riflettere. Magari con un pizzico di malinconia, ma senza mai buttarsi giù.

Grey Lodge Wisdom (pubblicato per la francese Talitres, la stessa etichetta del nuovo disco di Micah P. Hinson) è un ottimo esempio di questo tipo di “colonna sonora”. Will Stratton, al suo quinto lavoro in studio (e dopo seri problemi di salute, superati), ci consegna una nuova dimostrazione delle sue grandi capacità di songwriter e di musicista.

Il cantuatore originario della California (cresciuto però in New Jersey e ora stabilito a Brooklyn) si auto-definisce un “discepolo” di Nick Drake. E quanto sia presente l’influenza del grande musicista inglese nelle composizioni di Stratton è chiaro anche in questo album.

Ciò che colpisce e appassiona è proprio quella capacità (fortemente presente in Drake) di unire songwriting e melodia in modo sublime e delicatissimo. Un pezzo come la splendida Dreams Of Big Sur racchiude perfettamente questo mix. Ma tutto il disco è un concentrato di malinconia, dolcezza, folk e pop capace di cullare ed emozionare contemporaneamente.

E’ veramente difficile indicare quali canzoni risaltino sugli altri. Otto composizioni bellissime che se hanno una pecca è quella di essere troppo poche. Affermazione che già avevo fatto per quanto riguarda il nuovo disco di Barzin, con il quale Grey Lodge Wisdom non condivide solo bellezza e brevità, ma anche mood e melodie.

Come il musicista canadese, Will Stratton è in grado di arrivare con gentilezza e toccarti nel profondo con un indie-folk dalla enorme sensibilità pop: pezzi come Wild Rose, The Arrow Darkens e la conclusiva Fate Song sono gemme che stagliano un enorme sole rosso al tramonto nella mia immaginazione mescolando velata malinconia e il superamento di essa.

Con questa immagine tra l’onirico e la crisi di mezza età (anagraficamente lontana ma, direbbero alcuni, solo anagraficamente), chiudo la review di questo bellissimo disco e mi preparo ad affrontare il duro lavoro che mi attende nei prossimi giorni.

Speriamo, almeno questa volta, di aver imparato qualcosa…

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3 pensieri su “Will Stratton – Grey Lodge Wisdom

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