Marica Notte per TRISTE©
Dietro le quinte di una piccola e modesta recensione musicale i giudizi (attori della mia mente) cercano di memorizzare quello che avranno da dire, cercano di perdersi il meno possibile in bizzarre distrazioni.
Il più delle volte mi chiedo: ora cosa dirò? È difficile fare del linguaggio uno strumento reale di comunicazione. Usare lettere, sostantivi, aggettivi.
E alcune volte credo di sapere anche il motivo di tale preoccupazione (non solo “artistica”).
Nell’epoca in cui viviamo le parole perdono lentamente la loro forza. La loro capacità d’espressione. Non dicono quasi più nulla anche quando avrebbero ancora tanto da dire. Il punto è che siamo troppo distratti, siamo continuamente vittime della frenesia, di una agitazione d’animo che non porta da nessuna parte.
Corriamo senza sapere dove andare, il più delle volte seguiamo gli altri, come quando, in un bosco è preferibile non allontanarsi troppo perché l’unione in alcuni casa fa la forza. In altri la disfatta.
Corriamo dietro gli altri per non rimanere troppo indietro, ma alcune volte, accade che dimentichiamo il posto da dove siamo partiti, perché semplicemente ci è sfuggito, perché la testa era altrove. E in questo nostro perdersi quotidiano perdiamo anche le parole e con esse le nostre intenzioni, le nostre riflessioni, il nostro sguardo sulle cose. Parte di noi.
Quando è stata l’ultima volta che ci siamo sentiti amati? Che abbiamo amato? Quando è stata l’ultima volta che avete sentito la mancanza di qualcuno o di qualcosa?
Eva Foote sente giorno per giorno sempre di più la mancanza del suo caro. Almeno questo è il bellissimo incipit della bellissima Sparrow & Stone, brano iniziale dell’omonimo EP.
Sparrow and Stone è stato quello che cercavo, musicalmente parlando, da un po’ di giorni. Eva Foote (Edmonton, Alberta) trasforma in melodia la sua sensibilità con un piacevolissimo senso del gusto, dell’armonia che resta tra i margini del delicato e soave (questo soprattutto per il timbro della sua voce).
Passing Through e Somenthing I Know (i brani conclusivi dell’EP) hanno un impatto puro: molto è dato dall’alternanza di chitarra, piano e coro di voci anche maschili. La bravura può essere imbarazzante (nel senso positivo del termine) e Eva Foote di bravura ne sa qualcosa.
Sulle note di Somenthing I Know possiamo provare a rispondere a quelle tre semplici domande così possiamo dire che, anche se non è molto, qualcosa sappiamo.
P.s: Ci sono giorni in cui scambio le strade per infinite linee immaginarie.