Una cosa che amo è il mare d’Inverno. In verità lo amo anche d’Estate, specialmente perchè posso fare il bagno e perchè mangio la focaccia guardandolo dalla spiaggia.
Però d’Inverno il mare fa un gran bell’effetto, e lo sento, forse ancora più mio. Specialmente se posso stare ad osservarlo dagli scogli e se dopo posso mangiare una bella grigliata di pesce.
Insomma, probabilmente amo molto mangiare.
Il mare d’Inverno però è bello anche perchè mi mette sempre in testa molte possibili “colonne sonore” per quella visione. Un mood un po’ malinconico, ma senza cadere troppo nella disperazione. Don’t be sad, be TRISTE© per dirla a modo nostro.
Il debut album dei Londinesi The Leaf Library sembra essere un giusto sottofondo per una passeggiata a Tellaro a Novembre (perchè la pro-loco di Tellaro/Lerici ancora non ci da un cospicuo finanziamento?), con un leggero venticello che alza il sapore del mare e quello di viaggi lontani.
Un delicato indie-pop che viaggia sempre sul filo di atmosfere dreamy, con qualche richiamo a sonorità di terre un po’ più a nord dell’Inghilterra (leggi “Islanda”) e con un sempre apprezzabile utilizzo di fiati, come nei due pezzi iniziali, Asleep Between Stations e la bella Tilting, che sembra davvero perfetta per una giornata invernale sul lungomare (almeno nella mia visione delle cose. Ma che ci volete fare, ci sono nato al mare).
Se un pezzo come Acre risulta forse eccessivamente lungo, questo disco mostra che la band ha molte qualità che potranno essere sviluppate ancora di più in futuri lavori, e che già sono evidenti in questo album. Oltre alla già citata Tilting, Rings Of Saturn è un altra chicca all’interno di Daylight Versions, così come l’ottima Summer Moon, dolcissima “ninnananna” impreziosita dal tocco dei violini.
Che siate o meno vicini al mare, Daylight Versions è un disco perfetto per ritrovare la propria intimità e per volgere lo sguardo ad orizzonti lontani.
Se poi avete anche qualcosa di buono da mangiare, meglio per voi. E nel caso invitatemi.