Nei primi week end di quest’estate, per sfuggire per qualche momento all’afa cittadina, ho cominciato a esplorare i dintorni di Roma e ho scoperto luoghi tranquilli e idilliaci, situati nei pressi di alcuni placidi laghi vulcanici situati a nord della Capitale.
Non ho mai capito perché ai laghi venga, nella vulgata comune, sempre attribuita una certa tristezza, una mestizia che li renderebbe adatti solo a vacanze dimesse e parsimoniose, quasi fossero una versione cheap del mare.
Trovo, invece, che il lago abbia una propria poesia, una dignità dovuta magari anche a quest’aura più rilassata, più provinciale che spesso, ne convengo, porta con sé.