L’anno scorso, ancora prima di iniziare l’avventura di TRISTE©, scoprii un pò per caso una rassegna di musica al Black Market di via Panisperna, nel bellissimo rione Monti di Roma. E fu amore a prima vista/ascolto/etc.
Non solo per la bella location, calda ed accogliente, ma anche per il format di questi concerti: degli show molto intimi, raccolti, dove il rapporto con gli (ottimi) artisti è davvero unico per il panorama della Capitale. Dove ti senti un po’ a casa ma contemporaneamente vivi un momento speciale di musica.
Insomma, tutto questo per dire che ieri la terza stagione di Unplugged in Monti è iniziata ufficialmente. E noi di TRISTE© facciamo un grande in bocca al lupo a questa iniziativa (e ai suoi organizzatori) che davvero merita tutto l’interesse che sempre di più sta riscuotendo.
Ad aprire la serata è Mara (al secolo Mara Luzietti), che si presenta con il suo disco d’esordio Dots. L’artista ravennate propone canzoni spesso molto scarne, accompagnate da una voce delicata. Si sentono ancora delle spigolature in questo lavoro, come se qualcosa ancora dovesse trovare la piena espressione. Ma pezzi come Way Out e Hitch sono ottimi esempi delle potenzialità (e delle qualità) di questa musicista.
Il main act della serata vede invece protagonista Rocco Centrella, in arte Rhò. Polistrumentista e compositore, Rhò è uno splendido esempio di come in Italia si possa fare (bene. Molto bene.) musica dal respiro pienamente internazionale. La sua impostazione folk mescolata ad una delicatissima elettronica, così come alcune tonalità della voce, potrebbero far venire la voglia di scomodare un tizio barbuto del Wisconsin. Ma non lo farò (perchè effettivamente stiamo parlando di cose molto diverse. Ma la tentazione di azzardare un parallelismo rimane).
Rho’ vede nel 2013 la pubblicazione del suo primo album, Kyrie Eleison. E i suoni minimali di questo disco sono quelli che ci troviamo di fronte nel suo bel live, dove si passa, in continuo loop (figurato e reale), da i suoni acustici che evidenziano il lato folk dell’artista a quelli elettronici che si spingono in qualche caso sino a momenti vicini al synth-pop che tanto caratterizza molte delle attuali produzioni internazionali (qualcosa mi ha ricordato un gruppo ancora poco conosciuto di cui vi abbiamo parlato tempo fa, gli Ecstasy).
Ma la cosa che più spicca nella musica di Rhò, è l’incrocio tra il “racconto” tipico del folk e una ritmica elettronica che pur incalzante rimane sempre pacata, in un mix che per attitudine (meno per prodotto finale) ricorda gli esordi di Woodkid e che nella scelta compositiva richiama l’ondata downtempo di maestri come James Blake.
Come sempre dare troppe etichette può essere confondente. Rhò dimostra di essere un artista completo e abilissimo. E se forse nel live si produce in qualche “leziosismo” di troppo, lo concediamo volentieri ad un artista che ci regala un ottimo concerto e ci fa ben sperare per la futura qualità della musica italiana.
Così come un grande regalo è l’inizio di questa nuova stagione di Unplugged in Monti, che si prospetta molto interessante e piena di grande musica.
Tutto molto bello.Grazie.
Eccovi lo streaming dell’ottimo disco di Rhò
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