La giornata non era delle migliori: una pioggia continua per tutto il giorno (si lo so che per la metà Londinese di TRISTE© è la normalità, ma io sto a Roma) mi ha impedito di fare quello che volevo nel pomeriggio e in più non sapevo nemmeno cosa cucinarmi per cena.
Ma un ottimo spaghetto alla bottarga che mi sono inventato all’ultimo momento e il bel live al Blackout di via Casilina hanno risollevato il mio sabato.
Gli Unknown Mortal Orchestra arrivano a Roma per il tour del loro secondo bel disco II (2013), degno seguito del self titled debut targato 2011. Ruban Nielson e compagni cavalcano l’ondata psichedelica che negli ultimi anni sta nuovamente prendendo piede e portano sul palco un live pieno di energia.
Quello che distingue a mio avviso gli UMO dagli altri gruppi con simili attitudini, è la serie di sottotracce presenti nella loro produzione: dal pop beatlesiano (con liriche noir) di From The Sun a forti richiami blues e funky (come in How Can U Love Me). Tutto “sporcato” in chiave low fi e psych. Il risultato è qualcosa di contemporaneamente familiare ed interessante.
Ed il live conferma queste impressioni. Così come mostra la vena chitarristica del Nielson, che spesso si dilunga in infiniti soli altamente distorti in coda ai pezzi: per i miei gusti forse un pò eccessivi (su disco questo “lato” non viene fuori) ma contemporaneamente capaci di aggiungere una ulteriore sfaccettattura ad un band già di per sè molto eclettica.
Un ottimo concerto che conferma le potenzialità di una band estremamente interessante. Un po’ come il mio spaghetto alla bottarga, che conferma le potenzialità di un cuoco molto interessante.
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