Forse finalmente le temperature si sono adeguate al calendario. C’è ancora il sole e il mio ragù è sempre buonissimo. Insomma tutto sembra scorrere normalmente. Nonostante tutto.
E normale sembra essere avere le note degli Allo Darlin’ nelle orecchie. Così adatte a questo Ottobre soleggiato, così familiari per noi di TRISTE©. Il loro nuovo album esce proprio oggi: eccovi We Come From The Same Place.
Naturale dicevamo. Eh sì, perchè noi di TRISTE© abbiamo da sempre avuto una passione speciale per la band di Elizabeth Morris, tanto da piazzare il loro album precedente, Europe, al secondo posto della nostra classifica dei migliori album del 2012.
E tanto da seguirli, anche separatamente, ovunque ce ne sia capitata l’occasione, come è successo a Roma e a Londra. Questo perchè, nonostante io non sia un fan sfegatato dell’indie-pop (lo dico sottovoce per non farmi sentire dal nostro nuovo collaboratore, il signor Amoroso), ho sempre avuto un debole per i componimenti di questa band di base a Londra.
We Come From The Same Place arriva dopo due anni di “pausa” ed è un piacevolissimo ritorno. Le melodie sono come sempre un mix di spensieratezza e malinconia, gioia e momenti più intimisti. L’ukulele della conclusiva Another Year (ottimo saluto dal disco) e le ombre di History Lessons, per citare due “momenti” lontani tra loro.
Il tutto guidato dal filo conduttore che sempre accompagna questa band: la dolcezza. Delle note e della voce di Elizabeth. Che ora si è trasferita a Firenze (facendo il percorso inverso rispetto al mio collega londinese…) e ce lo ricorda con la bella Santa Maria Novella.
L’album che, ad un primissimo ascolto, potrebbe sembrare leggermente meno ispirato rispetto al precedente mostra in verità una maggiore maturità da parte della band. Maturità che si manifesta proprio nel fatto che i pezzi forse non arrivano tutti diretti all’ascoltatore (benchè sono presenti delle “fast-hit” nel disco, come la bellissima Bright Eyes, tra Conor Oberst e Belle & Sebastian), ma riescono con l’aumentare degli ascolti a scavare nel profondo e rimanere ben ancorati.
Pezzi come Angela, la title track o la già citata History Lessons, sono dopo qualche ripetizioni già entrate nelle mie orecchie. E ora risuonano li. Come ci fossero sempre state. Naturalmente.
Un po’ come il mio ragù.
occhio che il sig. Amoroso ti sente anche se sussurri 😀
disco piacevole, almeno dopo i primi ascolti
Ha delle orecchie buonissime…eheh
Pingback: The Cairo Gang + Eileen Zeller @Unplugged In Monti @Black Market – Roma, 16/02/2015 | Indie Sunset in Rome
Pingback: V/A – It Is Something To Have Been | Indie Sunset in Rome