
NOS PRIMAVERA SOUND 2017
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Giacomo Mazzilli per TRISTE©
La prima volta che andai a Porto, qualche anno fa, mi innamorai in 5 minuti: la città più bella che abbia mai visitato. Mi risulta abbastanza difficile spiegare, dato che non si limita a fatti o nozioni definite, chiare classiche. Non si spiega facilmente a parole.
Una città fatta di saliscendi, stradine palazzi decaduti, azulejos colorati, sole, acqua e generosità. Il Portogallo è una nazione magnifica. Trasuda storia, amore, tristezza. Mi ricorda l’italia di 40 anni fa – che non ho mai vissuto – perchè mi fa sognare.
Un paese che dona sempre l’amore che riceve e non riesco a non adorarlo continuamente.
Questa volta si prestava l’occasione di assistere ad un fesitval nella mia amata città e non ho potuto mancare l’occasione. La posta in gioco era altissima: avevo paura che il mio amore verso Porto fosse dovuto al fatto che vivevo ancora a Londra.
Già, la grigia, veloce, anfetaminica Londra contrapposta alla lenta, luminosa ed etilica Porto. Ha vinto ancora lei. Il NOS Primavera Sound si tiene vicino a Matosinhos, un villaggio di pescatori che adesso è diventato cittadina, il posto in cui ho scoperto i percebes.
Giovedì 8 Giugno
Tutto parte in salita, mi sbaglio con i tempi e perdo i Cigarettes After Sex! Una delle band che aspettavo di più.. va beh, sarà un buon motivo per andarli a vedere altrove.
Quindi inizio con Miguel – tanta energia sul palco – per scaldare il festival, poi si passa agli Arab Strap che come la serata, partono piano finendo benissimo. Suoni prima duri e noise poi progressivi e sinuosi. Ci confermano le loro qualità e ci preparano per il piatto forte.

RUN THE JEWELS @ NOS PRIMAVERA SOUND 2017
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Dopo la coda dei lanciatissimi (sempre più hype per loro) Run The Jewels, salgono finalmente sul main stage i Justice. Che sono una cosa indescrivibile: sicuramente uno degli show più esaltanti che abbia mai visto, con i loro giochi di luce, intrattenimento e progressioni dance, fanno esaltare il pubblico e lo tengono veramente incollato al palco.
Ballano tutti, nessuna eccezione, ed un po’ di orgoglio per la mia ragazza (francese). Ah-Ah

JUSTICE @ NOS PRIMAVERA SOUND 2017
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Venerdì 9 Giugno
Il grande giorno comincia dai percebes, risotto ai frutti di mare, polpo al forno e Albarinho. E siamo solo alle 4 del pomeriggio!

NOS PRIMAVERA SOUND 2017 _ Day 2
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Arrivare presto per vedere i First Breath After Coma è una sensazione strana, ho l’impressione che sia un cerchio a chiudersi: dalla prima recensione sulle pagine del nostro blog al palgo di uno dei festival più importanti del Portogallo. Leira caput mundi, per 45 minuti, al parco da cidade, Porto.

FIRST BREATH AFTER COMA @ NOS PRIMAVERA SOUND 2017 _ Day 2
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Sono bravi e sanno stare sul palco, intrattengono il pubblico in portoghese e se ne vanno fra gli applausi.
Poi palla ai Pond che dal vivo ancor più che su disco sanno divertirsi ed intrattenere. Arriviamo quindi ad uno degli higlight della giornata: gli Whitney, che esordiscono dicendo che arrivano da Bologna e che non hanno dormito. Nonostante la fatica, il loro show è una delizia (come già avevamo potuto confermare qualche giorno prima a Roma), compreso il limone del cantante sul palco con un altro membro della band. Belli, giovani, cool, divertenti e divertiti. Il futuro è loro, 10 e lode.

WHITNEY @ NOS PRIMAVERA SOUND 2017 _ Day 2
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Angel Olsen si presenta sul palco con un abito verde ed un live emozionale. Ti vuole portare in un mondo che è altrove, seducendoti con la sua voce eterea.
Non tutti riescono a seguirla, e trovo che la sua dimensione sia più intima. Resta pur sempre bravissima.

ANGEL OLSEN @ NOS PRIMAVERA SOUND 2017 _ Day 2
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Ho letto che Frank Lloyd Wright, il celebre architetto americano, disse: un architetto deve essere un profeta, nel vero senso del termine, se non riesce a vedere 10 anni davanti a lui, non chiamatelo architetto.
Mi ha aiutato a chiarire il motivo del mio amore illimitato per i Bon Iver: l’audacia. Ed il live di Justin Vernon è audace, a momenti completamente fra le nuvole – i cirri cumuli – e video-art alla Steve McQueen.

BON IVER @ NOS PRIMAVERA SOUND 2017 _ Day 2
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Generoso, futuristico e passionale. Il live del giorno. Cerco di giustificare il mio amore con degli aforismi, e penso a colui che disse che se non ti sei fatto un’idea della vita a 40 anni vuol dire che la tua vita non vale molto. Che sia Shakespeare o Sgarbi, non so, ma Vernon ce l’ha chiara in testa.
Chiudo la serata con Nicolas Jaar ed il suo universo sintetico e minimalista. Un’ora di viaggio nello spazio, degna fine di una giornata intensissima.

NICOLAS JAAR @ NOS PRIMAVERA SOUND 2017 _ Day 2
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Sabato 10 Giugno
Per l’ultimo giorno decido di visitare la valle del Douro prima del festival. Se non ci siete mai stati, è facile immaginarsela. Chiudete gli occhi e pensate a valli dolci, ricoperte di vigne, un fiume che scorre lento in mezzo alla valle ed un sole che illumina con una luce gialla, mortale e senza tempo.
Immaginatela bene e pensate ad un posto più bello di quello che avete immaginato, dovrebbe essere simile al Douro.

NOS PRIMAVERA SOUND 2017 _ Day 3
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Arrivo per il live di Mitski (in “maledetto” clash con Sampha) autrice lo scorso anno di un album strepitoso. Rimango ammaliato dalla performance di I Bet On Losing Dogs e Your Best American Girl – molto più tirate che su album – e sorrido pensando al futuro che ci riserva questa bravissima artista.
Tra i vari live del terzo giorno segnalo uno di quelli più sinceri ed eccezionale: Weyes Blood. Un’artista di cui non smettiamo di parlare bene, canzone dopo canzone. Nella notte sarà poi il turno dei The Black Angels, chiusura (almeno per la mia giornata finale) con un live davvero di ottima fattura.

THE BLACK ANGELS @NOS PRIMAVERA SOUND 2017 _ Day 3
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Ci sono cose che non si spiegano a parole, come l’amore che Porto dona a chi l’ama. Non fa certo eccezione il NOS Primavera Sound. Do you need my love?