Federico Madeddu Giuntoli – The Text and the Form

Peppe Trotta per TRISTE©

Il tempo viaggia veloce assecondando i dettami imposti da un vivere postmoderno sempre più frenetico e poco incline alla riflessione. Esserci sempre, produrre instancabilmente, seguire le linee del gusto imperante. Eppure in tutta questa frenesia c’è chi riesce ad essere voce fuori dal coro, chi sceglie la propria strada interrogando se stesso piuttosto che adeguarsi. E da questa premessa spesso nasce linfa fertile distillata con grazia inusuale e capace di colpire dritto al cuore.

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Arny Margret – They Only Talk About The Weather

Francesco Amoroso per TRISTE©

Era una notte buia e tempestosa.”
Quanti di noi associano questo incipit (“It was a dark and stormy night” in inglese) all’uso che ne faceva Snoopy come inizio delle sue storie?
Invece è una frase scritta da Edward Bulwer-Lytton nel romanzo Paul Clifford, pubblicato nel 1830. E se del barone Edward Bulwer-Lytton, a 150 anni dalla morte, nessuno si ricorda più, nonostante alla sua epoca ebbe un enorme successo di pubblico, di quella frase ci ricordiamo tutti. E’ diventata, anzi, una specie di topos letterario al quale si ricorre ogni qual volta si vuole un po’ prendere in giro una scrittura banale e sciatta.
Parlare del tempo – nonostante una volta fosse non solo considerato l’unico argomento non disdicevole da affrontare tra sconosciuti, ma anche uno degli elementi centrali delle arti letterarie e visive – è ormai considerato un modo neutro per avviare chiacchiere di circostanza, per eludere un imbarazzante silenzio.
Insomma il più classico esempio del parlare di nulla.

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fhae – love you (Premiere)

fhae is a Meanjin-based experimental DIY solo project created by Ellena Ramsay, in which they combine ambient acoustic guitar and gut wrenching vocals. The project was first established in early 2021 and their first EP Fruits and Vegies quickly followed that same year. Ellena uses creative bedroom production paired with abstract household and DIY recording equipment. 
Layered vocals and melancholic harmonies are employed to devastating effect as they venture through various concepts and delivery methods, as with their “gibberish album” — ehu ofepr which doesn’t adhere to any language guidelines.

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High Vis – Blending ** Thus Love – Memorial ** Woru Roze – Soil

Francesco Giordani per TRISTE©

High Vis – Blending

Parlando dell’esordio degli Yard Act avevo annotato che con esso andava in qualche maniera congedandosi una stagione del rock britannico a cui Skinty Fia ha poi dato l’ultimo abbacinante colpo di spada. Se la relativa stanchezza di band “vecchie” (Sports Team, Life) e nuove (The Lounge Society, comunque non disprezzabili, Courting) pare confermare questa mia impressione forse pregiudiziale, il secondo lavoro della band di Graham Sayle, da Liverpool, subito la smentisce a suon di schiaffi e pugnalate del tutto impreviste.

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Sun’s Signature – Sun’s Signature

Francesco Amoroso per TRISTE©

Qualche giorno fa (il 29 Agosto, per essere precisi) il social network di riferimento della generazione X (pieno anche di boomers, devo ammetterlo) era inondato di auguri per il compleanno di Elizabeth Fraser.

Così, dopo averla venerata per quarant’anni, ho scoperto che la donna con la voce più celestiale del pianeta ha solo pochi anni più di me.
In realtà non mi ero mai posto la domanda sulla sua età, né su qualsiasi altra cosa che riguardasse la sua natura terrena: mi è sempre sembrato superfluo, quasi blasfemo, indagare sulle cose terrene di questo essere ultraterreno.
Eppure anche Liz, a quanto pare, è un essere vivente e non un angelo (anche se ascoltandola cantare non si direbbe) e, come per tutti gli esseri viventi anche per lei (così come per gli stonati) il tempo passa, inesorabile.

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