The Pains of Being Pure at Heart + Fear Of Men @ Roma Pop Fest @ Traffic – Roma, 16/06/2014

Ieri sono tornato a Roma dopo una settimana intensa: dopo il Field Day (e gli Arcade Fire) a Londra di due week end fa, sono andato a Milano per lavoro e per trovare amici vari (di cui uno appena diventato padre), poi casa e la rabbia per un tempo tremendo che mi ha impedito di fare il primo bagno della stagione (no, a Ostia non ci vado).

Beh, nella Capitale non è che il cielo mi abbia accolto in modo migliore. Uragani e pioggie alterne che aumentano l’umidità e bloccano il traffico. Ma tutto questo non mi ha impedito di arrivare ieri sera al Traffic per la prima serata del Roma Pop Fest organizzato da Frigopop.

I Fear Of Men su gentile concessionde di Silvia. Grazie.

I Fear Of Men su gentile concessionde di Silvia. Grazie.

Sì ok, qualche disagio l’ho avuto e se non fosse stato per un provvidenziale passaggio in macchina (grazie Alessio) che mi ha recuperato alla fermata metro di Lucio Sestio (eh?), probabilmente non ce l’avrei mai fatta. Tant’è che purtroppo mi perdo i due primi act della serata, Coconut Scale e The Fucking Shalalalas: scusate, ma date tutte le circostanze, è stato già qualcosa l’essere riuscito ad arrivare.

Non mi perdo invece l’inizio dei Fear Of Men, che aprono il loro live con la bella Waterfall. Del loro debut, di recente uscita, vi avevamo parlato in una appassionata review qualche tempo fa. Partendo dal presupposto che io non ho verso questo gruppo (e verso la vita. ehm) tutto l’entusiasmo mostrato dalla metà Londinese di TRISTE©, devo dire di aver apprezzato molto il live della band inglese, che ha saputo trasportare ottimamente sul palco le atmosfere di Loom, un indie-pop molto “dreamy” e dalle tinte cupe ben guidato dalla voce di Jessica Weiss.

Pezzi come Luna, Seer e la già citata Waterfall, a prescindere dai gusti, mostrano come la band sappia produrre ottima musica e giustificano la grande attenzione che questi musicisti hanno ricevuto negli ultimi tempi, culminata appunto con la pubblicazione del proprio debut.

Dopo i Fear Of Man è il turno del main act. Gli Statunitensi The Pains of Being Pure at Heart iniziano il loro live con Kip Berman sul palco, chitarra e voce, a suonare Art Smock, tratta dal loro terzo e più recente disco, Days of Abandon.

Salgono poi gli altri musicisti tra i quali, alle tastiere e alla voce, c’è anche Jessica Weiss. Si alternano le canzoni dell’ultimo disco (Until The Sun ExplodesSimple and Sure, Life After Life, per citarne alcune) a quelle del passato, in un live pieno di energia e molto “tirato”.

Se forse l’eterogeneità dei pezzi non è il punto più forte della band, i The Pains of Being Pure at Heart compensano con il loro grande gusto per melodie pop estremamente “catchy” e con una carica trascinante. Il bel live si conclude con un bis ancora aperto da Kip inizialemente solo sul palco, e culminato poi nel “singolone” Everything With You.

Una bella serata di musica per un festival che ha portato a Roma delle band molto interessanti e che si concluderà questa sera nella seconda serata a Le Mura.

Ora ha ricominciato a piovere e se continua così penso che me ne tornerò in Inghilterra, dove ho trovato il sole per 4 giorni di fila.

 

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