Washed Out – Paracosm – 2013

Il nuovo lavoro dei Washed Out, è un album delicato. Ah, questo aggettivo mi fa subito pensare a tutte le volte in cui, usandolo per definire il gusto di una pietanza, venivo subito schernito da mio fratello e definito “Il Delicato”. Ahahah.

Anyway, Paracosm l’album che a distanza di due anni riprende le linee del piacevole debutto Within Without vede Ernest Greene, la mente dietro al progetto WO, alle prese con la creazione di un mondo immaginario, ipse dixit.

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Eh già, perché sin dalla prima canzone, Entrance, si capisce che l’artista ci vuole suggerire qualcosa e subito dopo, ci ritroviamo in un meraviglioso mondo parallelo in cui It All Feels Right – pezzo straordinario. Si dice che l’origine di questa svolta bucolica sia da attribuire ad una scelta di vita di Greene, che con la moglie decise qualche tempo fa di trasferirsi in piena campagna per assecondare uno stile di vita più naturalistico. A giudicare dalla copertina dell’album e dalle sensazioni che il disco riesce a diffondere, sembra proprio che li abbia resi più felici.

L’album mostra dinamiche elettroniche chillwave per tutto il tempo, ma si divide in due grandi spezzoni che vengono separati concettualmente e musicalmente da Great Escape. Non ne sono certo, ma sembra che i titoli delle canzoni siano stati scelti con l’intento di creare un flusso logico circolare. Paracosm è il pezzo che ci porta nel nuovo mondo e le sonorità positive di Falling Back – il mio pezzo preferito – ci ricordano che a volte è dolce ritornare sui propri passi.

Un disco delicato, si, anche se potrebbe suscitare ilarità questa parola che in ambito culinario è già stata sostituita da parole più Masterchef-friendly tipo “minerale”. Ma si potrebbe definire questo album in un altro modo?

Voto 8. Gran bel disco, uno di quelli da mettere nell’iPhone a tempo indeterminato.

5 pensieri su “Washed Out – Paracosm – 2013

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