La serata è iniziata e finita tutta di corsa: prima nel cercare di beccare coincidenze dei fantabulosi mezzi dell’Atac che mi permettessero di arrivare in orario a destinazione, garantendomi un leggero margine di tempo per riuscire, quantomeno, a infilarmi un panino in gola (ovviamente senza masticare); dopo, completamente zuppo per il temporale, sperando che il maledetto M riuscisse ad arrivare in tempo a Termini per evitare notturno/taxi/incazzamentoulteriore.
Nel mezzo, però, ci sono stati i Low. E alla fine, quindi, è stata un’ottima serata.
I Low arrivano in Italia con il tour del loro ultimo disco, The Invisible Way. Di quanto questo album sia ben riuscito, vi avevamo già parlato in una nostra recensione. Ma voglio ancora sottolineare come le canzoni dell’ultimo lavoro della band Americana siano un mix di delicatezza, sentimento e calore di rara bellezza.
Se a questo aggiungiamo gli altri ottimi pezzi che fanno parte della loro lunga (oramai ventennale) produzione, risulta facile comprendere come questo concerto sia stato un momento speciale.
Pacato e rilassante, ma al tempo stesso “sentito” ed intenso, lo spettacolo dei Low conferma tutte le qualità di una band che ha saputo negli anni mantenere sempre molto alto il livello della propria musica. Sbagliando pochissimo.
Arrangiamenti mai eccessivi, melodie delicate e l’intreccio di due ottime voci ci accompagnano per tutta la serata. Lasciandoci sperare che di questi momenti ce ne siano sempre di più.
Magari riuscendo a goderseli senza dover sperare di trovare un mezzo che ti riporti a casa. Atac, Just make it stop.