
Francesco Giordani per TRISTE©
“Se non ci perdessimo, saremmo perduti”
Jean Echenoz, Un anno,
Einaudi, 1998
Ammetto di aver reagito con un certo fastidio misto a scettico pessimismo alla notizia di un imminente esordio solista di mister Chatten. Me ne sfuggiva un po’ il senso, essendo ormai diventati i Fontaines D.C., grazie anche al cospicuo successo critico e commerciale di Skinty Fia, una delle rock band dal segno più forte fra quelle attive oggi nel mercato europeo, tanto da tirarsi dietro una scia schiumosa di emuli ed aspiranti competitori.
Mi appariva, questa improvvisa, non preannunciata, volontà del cantante dublinese di vedere il proprio nome scritto in calce ad un disco, il segno di una possibile crisi interna alla band, di una stanchezza precoce, di una temibile nausea (del resto apparsa più e più volte nel canzoniere degli Irlandesi, tanto da diventarne quasi un marchio di fabbrica poetico) o forse, più semplicemente, un anacronistico atto di vanità da parte di una rockstar effimera, già inghiottita dal capriccio egotista.
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