Per lavoro (e non solo) sono spesso in viaggio. Proprio oggi sto per partire in treno: niente di che, poco più di quattro orette. Che in aereo mi avrebbero potuto portare, per esempio, a Yerevan (in Armenia), a Kazan (in Russia) o in Islanda.
Con addirittura meno tempo (2 ore e 45 secondo flighttime-calculator) sarei potuto arrivare a Stoccolma. E lì avrei potuto trovare uno che di ore di viaggio se ne è fatte molte di più, per lasciare gli States e raggiungere la vecchia Europa.
Oggi vi parliamo del self-titled debut del progetto Barbarisms. Allacciate le cinture (io no, sarò sul treno) e guardate fuori dal finestrino.
Dietro al nome Barbarisms si cela quello di Nicholas Faraone, songwriter statunitense trasferitosi a Parigi prima e a Stoccolma poi, dove ora risiede, e dove ha trovato negli svedesi Tom Skantze e Robin Af Ekenstam i compagni i viaggio di questo interessante progetto.
Alla base di Barbarisms (per l’etichetta Control Freak Kitten) ci sono sicuramente le parole (e la voce) di Nicholas, che fa appunto delle liriche un elemento centrale delle proprie composizioni. Ma Barbarisms non è solo questo.
La Svezia è solo il domicilio di Faraone. La sua residenza (quantomeno musicale) è ancora negli States. Negli States del viaggio, del songwriting e del lo-fi. Dentro ci sono i Guided By Voices, c’è J. Mascis e Bill Callahan (Smog). E ovviamente c’è il folk.
Un album davvero impressionante, considerando anche che si tratta di un debut (anticipato in Agosto dall’uscita del singolo Easier All The Time, brano che apre il disco). Un album da ascoltare tutto d’un fiato, dove ogni pezzo costituisce un tassello perfetto e necessario per costruire lo splendido quadro finale.
Backwards Falconer #2 (con echi di Neil Young) è un pezzo da brividi che ti fa venir voglia di praterie e strade da percorrere. Canzoni come Katherine Anne Porter, I Won the Nothing o la conclusiva Figures of Men sono, ognuna a suo modo, tre ottimi esempi del mix di melanconia ed avventura (non so cosa voglia dire davvero questa definizione. Forse è la definizione di Into the Wilde?) che caratterizzano questo debut.
E allora lasciatevi cullare dalle note (e dalle parole) di Nicholas Faraone e dei Barbarisms e partite. Ovunque vogliate andare. Anche da fermi.
Io nel frattempo sarò sul treno, guarderò fuori dal finestrino e penserò un po’ anche a Stoccolma.
Pingback: TristeLondra – Top10 2014 | Indie Sunset in Rome
Pingback: TristeRoma – Top10 2014 | Indie Sunset in Rome
Pingback: Barbarisms @Unplugged in Monti @Black Market – Roma, 22/01/2015 | Indie Sunset in Rome
Pingback: Small Feet @Unplugged In Monti @Black Market – Roma, 15/12/2015 | Indie Sunset in Rome
Pingback: Barbarisms – Browser (+ intervista con Nicholas Faraone) | Indie Sunset in Rome
Pingback: Barbarisms – West In The Head | Indie Sunset in Rome