Aldous Harding – Party

Francesco Amoroso per TRISTE©

Confessatelo. Confessiamolo.

A tutti nell’arco della vita è capitato almeno una volta di essere gelosi. E la gelosia, lo sappiamo da sempre, è una brutta cosa. “Un mostro dagli occhi verdi che dileggia il cibo di cui si nutre…” diceva un discretamente noto scrittore che pare sia nato a Messina.

Eppure non possiamo fare a meno di essere gelosi di tanto in tanto. Non dobbiamo vergognarci di ammetterlo perché è un sentimento (?) umano diffuso e quasi inevitabile. Basta, naturalmente, saperla controllare. Insomma, basterebbe non fare la fine di Otello.

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Aldous Harding @Unplugged in Monti @Black Market – Roma, 10/6/2015

Marica Notte per TRISTE©

Non ricordo di preciso quanti giorni sono passati dall’ultima volta che ho scritto qualcosa. Non li ho contati. Credo non molti, ma neanche pochi. Però credo di sapere il motivo: inizio a spaventarmi davanti a quel foglio bianco in attesa di qualcosa, di caratteri, di simboli o di lettere. Di cancellare riga per riga il bianco e sostituirlo con il nero, di rendere visibile quel qualcosa che è nella mente (chiamato anche pensiero) in parole (chiamate anche linguaggio).

Molte cose restano in attesa, molte cose si sottraggono al tempo e allo spazio. La forma dell’attesa crea uno stato di sospensione simile all’aria che passa tra una finestra aperta a metà. L’altra sera ho visto strade in attesa, gente in attesa, e credo di avere capito una semplice cosa: che la differenza è nella durata e nel coraggio. Nel coraggio di muovere il primo passo necessario per iniziare a camminare verso luoghi e obiettivi.

Una sedia (antica ma non troppo), una chitarra (sulla sedia) e un microfono (tra la chitarra e la sedia): questi semplici elementi in attesa di un corpo e di una voce. Corpi in attesa di altri corpi. Noi, pubblico di Unplugged in Monti in attesa di Aldous Harding. AldousHarding_UIM Continua a leggere