Il caldo, la pioggia, l’umidità. Tutto assieme. Ed in più io in meno di una settimana ho preso più mezzi di trasporto tra aerei, autobus, treni, taxi e auto di amici che una persona normale in 4 mesi.
Per fortuna c’è la musica. E le nostre playlist.
Il caldo, la pioggia, l’umidità. Tutto assieme. Ed in più io in meno di una settimana ho preso più mezzi di trasporto tra aerei, autobus, treni, taxi e auto di amici che una persona normale in 4 mesi.
Per fortuna c’è la musica. E le nostre playlist.
Non c’è due senza tre. E per dimostrare tutta la nostra gratitudine agli organizzatori del Field Day Festival, compriamo i nostri biglietti con mesi d’anticipo, senza sapere chi saranno gli headliner, così, a scatola chiusa.
E la scatola si rivela un concentrato di elettronica piuttosto che di rock. Meglio specificare che per la prima volta il festival viene spalmato su due giorni: il primo (il festival vero e proprio) molto più elettronico del passato, a partire dal tendone Bugget Out! quello dove tutte le volte che entro mi viene offerto di tutto (chissà perché..); il secondo giorno invece ruota attorno ai Pixies. Già, la band che torna a suonare live per l’unica data londinese del 2014 e porta con se Pond, Temples, Telegram, Future Islands e The Horrors.