Quando incontriamo qualcuno, generalmente dopo il ciao segue sempre il come stai.
Ma difficilmente diciamo come ci sentiamo e quello che proviamo realmente, ci limitiamo a dire un semplice “bene”, anche quando, a volte, saremmo molto propensi nel rispondere il contrario.
Cosa fa di un narratore un buon narratore? La sua totale semplicità e naturalezza nell’entrare in contatto con delle parti più oscure e malinconiche di sé? Riuscire ad esprimerle senza preoccupazioni?
Tutti questi elementi, credo. Perché in fondo esporsi non sempre è indice di qualcosa di negativo.