Barzin – To Live Alone in That Long Summer

L’Inverno è lungo. Ma ancora più lunga può essere l’Estate, che specialmente nella sua seconda metà prende per me sempre un forte tono malinconico. Sì, lo so. Non sono propriamente la persona più solare del mondo. Non preoccupatevi. A controbilanciare ci pensa la parte londinese di TRISTE©.

Ma la malinconia non è propriamente cupa. Ha sempre un lato velatamente luminoso. A ricordarcelo arriva il nuovo lavoro di Barzin Hosseini.

Barzin_ToLiveAlone

Il cantautore canadese di origini iraniane torna con il suo delicatissimo folk. Pacato da far rabbrividire. E al tempo stesso toccante e “pesante” come un macigno. Sì, perchè parole e melodie ti entrano dentro e non vogliono uscire.

Delle qualità di questo aritista non avevamo certo bisogno di conferma. Sia per i bellissimi dischi precedenti che per le sue performance live (anche a Roma ne sappiamo qualcosa…). Con To Live Alone in That Long Summer Barzin continua a tenere alta l’asticella della propria produzione, consegnandoci nove gemme di splendido indie-folk dalle venature pop.

E’ difficile dire quali pezzi risaltino maggiormente sugli altri: dal “singolo” iniziale All the While sino alla conclusiva It’s Hard to Love Blindly il disco è un flusso continuo da assaporare con gusto. Come fosse un Bunnahabhain 40 Years.

Mi piace però sottolineare la bellezza di due pezzi come Without Your Light e Fake It ‘til You Make It. Due canzoni veramente splendide: grande sensibilità pop e testi pieni di vissuto che tanto mi ricordano il mio adorato Phosphorescent.

Se devo trovare un’unica pecca in questo album è che nove pezzi sono pochi. Quando To Live Alone in That Long Summer finisce, ti accorgi che ne vorresti ancora un po’. Ma questo è il pregio dei grandi dischi.

Nel frattempo il lungo Inverno (quest’anno mica tanto..) si avvia verso la fine. L’Estate non sarà da meno. Per gli indecisi come me, Primavera e Autunno sono sempre i periodi migliori.

Come dice la frase sulle mezze stagioni?