Albert Brändli per TRISTE©
“Stesso posto stessa ora”. Sembra essere lo slogan di uno spot pubblicitario, ma non lo è.
Come qualcuno di voi sa già, dopo essermi rimpinzato ben benino ascolto sempre un po’ di musica (quando ne ho la possibilità). Oggi ad accompgnarmi c’è un paesaggio spettacolare; ricoperta di neve, l’Etna sembra quasi invitare l’osservatore a fare un giro per i suoi freddi sentieri.
Anche affacciandomi all’uscio ne vedo un po’ di quella neve che sembra attecchire, prospettando una gelida e inusuale domenica siciliana.

Metto su un disco che immediatamente sembra essere “nelle mie corde”, riuscendo in un attimo a catturare la mia attenzione. Parliamo dei Daughter, trio formatosi a Londra nel 2010 e che nel 2011 edita ben due EP. Nel 2012 esce il debut album, If You Leave (di cui vi abbiamo parlato qui) per la presitigosa 4AD con cui la band continua a lavorare anche per il loro nuovo album.
Not To Disappear sembra non essersi “lontanamente allontanato” dai quei suoni che caratterizzano la band, ma che sembrano al tempo stesso decisamente più raffinati e ricercati. La prova di ciò sta nel fatto che sono serviti tre anni per realizzarlo.
Il disco apre con due brani, New Ways e Numbers, dalle sonorità marcatamente dream-hop, che sembrano quasi essere stati messi lì di proposito, quasi a volerci preparare a quel mondo “dolcemente amaro” di cui brani come Doing The Right Thing, How, Mother e Alone/With You sembrano nutrirsi.
Via via il disco muta, cambia pelle, i bpm aumentano, e l’album sembra imboccare una nuova via un po più “indie” (No Care), per poi ritornare nuovamente a subire metamorfosi col brano To Belong dove non vi è alcun dubbio che sia la voce suadente della Tonra ad attirare per prima l’attenzione, trascinandoti con se, nel proprio cosmo fatto di vocalizzi incerti ma prepotenti, e angosciose sensualità che colpiscono dritto all’anima.
A chiudere il disco, il brano Made Of Stone che sembra invece racchiudere l’essenza di questo lavoro, quasi esorcizzandone la riuscita: quest’album è fatto di pietre, che diventeranno miliari e che certamente saranno destinate a “Non scomparire”
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