I giorni trascorrono sempre più rapidi e accumulandosi diventano settimane, mesi, anni.
Attorno a me vedo le cose cambiare, trasformarsi man mano. Alcune semplicemente si sviluppano, altre acquistano una patina che le segna. Eppure ci sono cose che sembrano sfuggire a tale processo, dettagli che sembrano galleggiare all’interno di una bolla temporale dove niente e nessuno può scalfirle, piccoli punti fermi che ritrovo sempre intatti.
Sul margine di un simile territorio sospeso sembrano muoversi gli American Football, emblematici alfieri di un suono che ha segnato la fine degli anni novanta e a cui hanno legato il loro nome attraverso un unico lavoro pubblicato vent’anni fa e divenuto lentamente imprescindibile.