James Yorkston – The Route To The Harmonium

Peppe Trotta per TRISTE©

La vita accade.

A noi tocca esserci e sentirci sempre pronti ad assaporarla in ogni sua sfumatura, cercando di trattenere qualcosa da ogni frangente, che sia profondamente doloroso o immensamente gioioso.

Ad un certo punto poi quasi inevitabilmente avvertiamo la necessità di tirare il fiato, fermarci, lasciare correre lo sguardo verso l’orizzonte mentre le immagini del passato scorrono ricostruendo il percorso compiuto. Cerchiamo di riconoscerci, di capire cosa siamo diventati e lo facciamo per proseguire la nostra costante ricerca di una pace interiore che ci faccia sentire in armonia col mondo.

Fondamentale diventa trovare un luogo che sentiamo giusto, un angolo di mondo nel quale riuscire a trovarci in piena sintonia con noi stessi.

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Martha Ffion – Sunday Best

Vieri Giuliano Santucci per TRISTE©

Mi ha sempre stupito molto come dalla Scozia, o meglio, dal clima scozzese, siano scaturite così tante gemme di pop dalle atmosfere fresche e “sbarazzine”.

Certo non sempre i testi accompagnano la “solarità” delle melodie (Belle & Sebastian docet), ma forse tutto quel buon whisky aiuta a prendere la vita in modo più positivo.

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Meursault – Fuck Off Back to Art School & Other Stories

Vieri Giuliano Santucci per TRISTE©

A volte può succedere di sentirsi soffocati dalle cose che amiamo.

Può essere una persona, un lavoro, ma anche un piacere qualunque o un’idea. E per questo ce ne allontaniamo. Vogliamo cambiare.

A volte si rivela un bene. A volte ci accorgiamo che ci manca qualcosa. E ci ricaschiamo.

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Gareth Dickson – Orwell Court

garethdickson_orwellcourtPeppe Trotta per TRISTE©

La neve è stata una costante dei miei inverni da bambino. Dove vivevo non mancava mai e scandiva il trascorrere della mia prima infanzia. Da quando vivo al sud, tanto tempo ormai, il sole e l’afa dell’estate hanno gradualmente preso il posto della lieve danza di fiocchi bianchi.

All’inizio era straniante non ritrovarsi immerso nel paesaggio ovattato, poi lentamente un’abitudine ha sostituito l’altra. A volte però mi ritrovo ancora a sentire questa strana mancanza senza volerla minimamente cancellare perché alcune assenze sono speciali, altre invece per fortuna vengono colmate.

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Arab Strap – Philophobia

arabstrap1Francesco Amoroso per TRISTE©

La Philofobia (dal greco “φιλος”, amore, e “φοβία”, fobia) è definita come la paura persistente, ingiustificata e anormale di innamorarsi o di amare una persona.

Nel maggio del 1998 il duo scozzese Arab Strap, Aidan Moffat ai testi e alla voce e Malcolm Middleton alle musiche, diede alle stampe il proprio secondo album, appunto intitolato Philophobia.

All’epoca mi sembrò fosse una coincidenza davvero bizzarra, vista la piega che la mia vita sentimentale stava prendendo. Tuttavia, analizzando le cose a freddo, mi rendo conto che la maggior parte degli ascoltatori avrà pensato lo stesso, visto che l’album è uno straordinario trattato crudo, e allo stesso tempo poetico, sull’amore in tutte le sue sfaccettature e latitudini.

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