Avete presente quelle scarpe che avete comprato per il matrimonio del vostro amico, o la giacca acquistata per quella serata particolare? E che dire dei mocassini per quell’occasione mondana? Ho speso soldi e tempo, a volte inutilmente, per essere all’altezza di certe situazioni. O per crederlo. Non me ne rammarico, anche la più infima delle esperienze, ci porta qualche sensazione: sentirsi vivi è l’unica cosa che conta.
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Moses Sumney – Aromanticism
Ho passato la scorsa settimana a letto con la febbre.
Se da un lato ci sono stati momenti in cui credevo che fosse oramai giunta la mia ora, dall’altro, ho avuto momenti di dolcissima libertà (grazie Netflix).
C’è chi dice che l’influenza sia soprattutto un segnale del proprio corpo: troppo stress, troppo lavoro o troppo chissà, e che serva a rimetterci un po’ i piedi per terra.
Mount Eerie – A Crow Looked At Me
Giacomo Mazzilli per TRISTE©
Ora, so benissimo che mi attirerò qualche critica per i miei tempi lunghi e per il fatto che mi ritrovo a recensire un disco che è uscito più di un mese fa, ma la mia giustificazione è che non ho avuto il tempo.
Suona come la più semplice delle scuse, forse la più vera, per Mount Eerie è la risposta giusta. Infatti, A Crow Looked at Me non è un disco per cui si deve avere tempo, è piuttosto il disco stesso a trovarlo. Scavandoti nei momenti in cui il tempo si sospende, graffia la tua imperturbabile agenda fino a quando il graffio diventa un solco.
E poi musica, e poi anima, ed infine, passione, memoria, vita.
The XX – I See You
Giacomo Mazzilli, TRISTE®
Spesso mi rendo conto che ho fatto delle iperboli il mio stile di vita. Affermazioni che sono ben al di là del loro valore reale. Forse per creare scompiglio – sorprendere – forse per rimarcare un punto di vista; io che spesso non dico.
It’s dangerous, compensare le poche parole dette con la ferocia di quelle urlate. Un comportamento che ha solo valore statistico e che nella realtà offende e innamora, difende e logora.