TRISTE © #Marsiglia – Top 10 2017

Avete presente quelle scarpe che avete comprato per il matrimonio del vostro amico, o la giacca acquistata per quella serata particolare? E che dire dei mocassini per quell’occasione mondana? Ho speso soldi e tempo, a volte inutilmente, per essere all’altezza di certe situazioni. O per crederlo. Non me ne rammarico, anche la più infima delle esperienze, ci porta qualche sensazione: sentirsi vivi è l’unica cosa che conta.

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TRISTE© #Roma – Top 10 2017

Vieri Giuliano Santucci per TRISTE©

Quest’anno, più di altri, è stato per me un anno complicato.

Tanti cambiamenti al lavoro. Più responsibilità ma anche, banalmente, più cose da fare. Situazione di certo non migliorata dalla mia incapacità di rifiutare qualsiasi cosa ritenga vagamente interessante.

E poi, ovviamente, c’è anche tutto il resto.

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Francesco Amoroso racconta il (suo) 2017

Francesco Amoroso per TRISTE©

Ogni anno, appena inizia Dicembre (a volte addirittura alla fine di novembre) comincio a sentire una certa ansia e inquietudine, nell’attesa che mi arrivi la fatidica domanda: “Mi mandi la tua classifica degli album”?

Fino a qualche anno fa (un decennio?) stilare una classifica di fine anno dei dischi più amati, era un’attività divertente e appagante. Era piacevole confrontare le mie preferenze con quelle degli amici e delle riviste musicali.

Da molto tempo, però, non è più così: da un lato oramai ascolto solo ciò che mi interessa, spesso “bucando” clamorosamente i dischi del momento o le uscite più innovative e influenti, dall’altro il mondo musicale si è così ampliato e parcellizzato che redigere una lista di album di genere diverso e di attitudini sonore lontanissime ha sempre meno senso.

Ciò non toglie che, anche quest’anno, mi accinga a fare il mio “dovere”. Se una o due persone scopriranno, grazie a queste mie parole, un nuovo album o un nuovo artista, allora saprò che non sono parole spese inutilmente.

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Mount Eerie – A Crow Looked At Me

Giacomo Mazzilli per TRISTE©

Ora, so benissimo che mi attirerò qualche critica per i miei tempi lunghi e per il fatto che mi ritrovo a recensire un disco che è uscito più di un mese fa, ma la mia giustificazione è che non ho avuto il tempo.

Suona come la più semplice delle scuse, forse la più vera, per Mount Eerie è la risposta giusta. Infatti, A Crow Looked at Me non è un disco per cui si deve avere tempo, è piuttosto il disco stesso a trovarlo. Scavandoti nei momenti in cui il tempo si sospende, graffia la tua imperturbabile agenda fino a quando il graffio diventa un solco.

E poi musica, e poi anima, ed infine, passione, memoria, vita.

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