Peppe Trotta per TRISTE©
È stata una settimana veramente vuota, piatta come il tracciato di un cuore che ha smesso di battere. Al di fuori della noiosa routine non è accaduto nulla degno di nota.
Succede e ti senti come se avessi sprecato un piccolo lasso del tuo limitato tempo. Un’unica eccezione al mood imperante: Singing Saw di Kevin Morby.
Piangere è la prima cosa che facciamo quando veniamo al mondo. Ma se quelle prime lacrime sono dovute alla meccanica dell’espansione degli alveoli polmonari in seguito alla prima immisione di aria (sezione TRISTE© for science), nel crescere il pianto è comunemente associato alla sfera dei sentimenti.
In genere lo leghiamo alla tristezza, al dolore. Ma il pianto è in verità sintomo di qualcosa che ci ha toccato molto. Anche la gioia, se grande, può portare al pianto.
Certo è che le lacrime su un viso felice sono un’immagine particolare. Qualcosa di agrodolce, che comunque porta con se un po’ di malinconia. E a noi la malinconia piace un sacco.
Tears of joy.
Francesco Amoroso per TRISTE©
Come premessa è necessaria un’ammissione di colpevolezza: ho difficoltà, da molti anni ormai, ad apprezzare la musica italiana. E con “italiana” non intendo solo quella cantata in italiano che si sente in radio o nei vari insopportabili “talent show”, né mi riferisco in particolare alla tanto vituperata (a ragione, mediamente) musica “indie” italiana.
Parlo proprio di musica registrata e prodotta in Italia, quale che sia il suo autore o stile. È uno dei miei tanti limiti, lo so.
Peppe Trotta per TRISTE©
Ci sono giorni che sembrano non volere finire mai, che si trascinano in un costante dover fare, risolvere, intervenire d’urgenza e chi più ne ha…
Quando la fortuna ti sorride ci si sommano freddo e pioggia e l’unica cosa che veramente desideri è tornare a casa, ritrovare quel luogo fisico che sa sempre accoglierti con calore e sicurezza.
Ma “casa” può essere anche altro , una persona, una vista, una voce.
L’inverno, quest’anno, non è mai arrivato davvero. L’inverno è freddo, a volte piovoso, e certo non confortevole. Ma ha anche i suoi lati positivi.
Oltre alle zuppe di cavolo nero, l’inverno porta anche il clima adatto per ascoltare “un certo tipo di canzoni”. Quelli invernali appunto. Quelle che sembra che fuori c’è la neve, e magari c’è davvero.
E metti su Holocene e ti senti davvero a posto.
Indie Sunset in Rome 