Bad Sav – Bad Sav

Bad Sav

Francesco Amoroso per TRISTE©

Per quanto una persona non madrelingua possa essere ferrata con l’inglese, ci saranno inevitabilmente molte parole, sfumature, significati reconditi, che gli rimarranno oscuri e incomprensibili.

Il fatto che una parte del significato di quanto fruisco quotidianamente sia lost in translation è una realtà scomoda e fastidiosa della quale, ascoltando per lo più musica cantata in inglese (o in americano, australiano o neozelandese, per quanto come direbbe la Regina: “There is no such thing as ‘American English’. There is English. And there are mistakes.”), mi sono da tempo fatto una ragione.

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Lindsay Clark – Crystalline

Crystalline

Francesco Amoroso per TRISTE©

Mi piace pensare che la musica e le canzoni siano l’ordito che, intrecciandosi con la trama delle nostre emozioni, riesca a formare un tessuto unico, a cucirci addosso un abito originale, esclusivo e irripetibile.

Mi sembra lampante (eppure  ogni volta mi pare una sorta di rivelazione) che l’apprezzamento, l’amore, la passione di ognuno di noi per la musica sia costruita non solo sulla musica stessa ma anche sul suo strettissimo rapporto con la nostra vita e con la nostra peculiare sensibilità.

La similitudine con il tessuto, però, non è mia.

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Emma Russack & Lachlan Denton – Keep On Trying

keep on tryingFrancesco Amoroso per TRISTE©

Lo so che sembra una frase fatta, però è proprio vero che può capitare di trovare la bellezza dove meno te l’aspetti.

Anzi oserei dire che è molto più probabile trovarla in luoghi e situazioni dove eri proprio sicuro che non l’avresti mai trovata. Suppongo sia una questione di aspettative: è più difficile rimanere soddisfatti da qualcosa o qualcuno quando si hanno grandi aspettative, mentre si possono avere grandi sorprese quando non ci si aspetta molto.

Accade con le persone e accade anche con la musica.

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Alpaca Sports – From Paris With Love

ER-1232

Francesco Amoroso per TRISTE©

“I wish spring would last forever” cantano I giapponesi Wallflower in una delle canzoni più solari e amabili dell’estate che si sta spegnendo (è la seconda volta che li cito in una recensione, senza però averli recensiti…dovrei provvedere).

E, per usare una metafora abusatissima, che cos’è l’adolescenza se non “la primavera della vita”? E chi non ha desiderato, almeno ogni tanto, che durasse per sempre?

Credo che la mia (insana?) passione per quel pop che viene definito (in maniera vagamente dispregiativa) Twee Pop sia in larga parte dovuta alla struggente nostalgia per quella stagione della vita nella quale si cambia, si cerca all’interno di noi un equilibrio, ci si crogiola nei propri sogni (non ancora infranti), con la voglia di crescere e vedere che cosa ci riserverà il futuro, persi tra stimoli nuovi, emozioni, pensieri, ansie e insicurezze. Diventando adulto (invecchiando?) questa insana passione non si è affatto placata e, anzi, costantemente l’ascolto di indie pop dalle caratteristiche adolescenziali è fonte di conforto e sollievo.

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Matt Maltese – Bad Contestant

Francesco Amoroso per TRISTE©.

Le riviste musicali inglesi (sia quelle cartacee tradizionali che quelle più moderne e dinamiche on-line) hanno una vera e propria mania: il tentativo di creare ovunque scene e nuovi sottogeneri musicali.

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