Big Thief – U.F.O.F.

Vieri Giuliano Santucci per TRISTE©

Nella sua più recente recensione su queste pagine, Francesco Amoroso ci racconta di come ormai tutto corra velocemente: di come il passato più prossimo diventi vecchio in poche ore e di come l’unica cosa che conta sia il “Qui ed Ora”.

Credo la situazione sia ancora peggiore. Se l’Hic et Nunc di Orazio (o il Da-sein di Heidegger) sollecitavano infatti a prendere consapevolezza del momento in cui stiamo vivendo (e delle proprie azioni) senza essere intrappolati nel passato o nel futuro, quello che invece subiamo oggi è una continua estraneazione dal luogo in cui siamo, il Qui, grazie alla tecnologia, e da quello che stiamo facendo, l’Ora, grazie ad una continua proiezione ansiogena verso il Dopo.

Ed anche in ambito musicale, per recuperare il discorso di Francesco, la tendenza è quella di rincorrere l’hype (una aspettativa per quello che ancora deve arrivare), mentre nel momento in cui un disco esce, già pensiamo di non avere più tempo da dedicargli.

Tutto questo a discapito della qualità dei nostri ascolti (e delle nostre vite).

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Thanks for coming – Missing out

Sara Timpanaro per TRISTE©

Settembre come gennaio si presenta ben vestito di buoni propositi.

Le agende hanno il profumo di grandi speranze: dieta, vita tranquilla, e parole del genere senza un senso. Parole che cadono inesorabilmente nell’oblio del “poi lo faccio”, “ma si! ho ancora tempo”.

Chissà se noi siciliani siamo bravi a rimandare o più semplicemente abbiamo un senso del tempo più esteso rispetto ad altri.

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Will Graefe – North America

Emanuele Chiti per TRISTE©

Nomen omen.

Sì, c’è tanta, tanta America in questo disco di Will Graefe uscito per Pretty Purgatory, intesa come spazi rurali immensi, vallate, il mare come meta finale ma che sembra non arrivare mai, chitarre “Americana” a iosa.

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Cigarettes After Sex – s/t

Peppe Trotta per TRISTE©

Esiste una canzone per ogni innamoramento.

Tutte le (numerose) delusioni e le (poche) felici conquiste degli anni giovanili sono contrassegnate da una specifica e speciale colonna sonora, materiale con il quale si potrebbe realizzare una serie di raccolte rigorosamente su cassetta, secondo la diffusa tradizione di quei tempi fortunatamente non troppo distanti.

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Woods + Persian Pelican @Monk Club – Roma, 1/04/2017

Vieri Giuliano Santucci per TRISTE©

A volte faccio tanti km per il cibo (cfr. qui), a volte invece faccio molti km per la musica.

Per andare ad ascoltare artisti che, magari, difficilmente passano dall’Italia (cfr. qui e qui) o che, seppur raggiungono il nostro paese, non scendono fino alle latitudini romane (cfr. qui).

Qualche hanno fa uno di questi viaggi mi portò sulle spiaggie di Marina di Ravenna. Sabato scorso invece, finalmente, i Woods sono finalmente arrivati a Roma.

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